Arte in Hd

Da oggi la foto a più alta risoluzione di sempre è un dipinto di Rembrandt

Francesco Gottardi

Ci sono voluti 8.430 scatti singoli, l’intelligenza artificiale e un file da 5,6 terabyte: così il Rijksmuseum di Amsterdam ha portato “l’arte al livello dei globuli rossi”

Il titolo del progetto – Operation night watch – sa da film di 007. E in effetti l’ultima trovata del team incaricato sembra davvero un avveniristico gadget di Q: la Ronda di notte, uno dei più celebri capolavori di Rembrandt, da oggi potrà essere ingrandita a livelli mai raggiunti prima senza l’aiuto di un microscopio. “I confini del possibile si sono spostati ancora una volta”, ha dichiarato al Telegraaf Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum di Amsterdam che custodisce l’opera e ne finanzia il piano di ricerca e conservazione.

Il quadro è stato trasposto su una maxi-fotografia, che da lunedì è visibile per tutti sul sito del museo. Un puzzle da 8.430 scatti di singole sfaccettature della tela, uniformate dall’intelligenza artificiale in base a ogni possibile micro-variazione, peli, riflessi, soffi d’aria. In tutto fanno 717 miliardi di pixel: è l’immagine a più alta risoluzione di sempre, che polverizza i record attribuiti a due vedute di Londra e New York arrivate ‘soltanto’ a 320 e 120.

“La distanza fra due pixel è di 0,005 millimetri”, spiega Robert Erdmann, data scientist e curatore del progetto. “Se si confronta la struttura del dipinto con quella del corpo umano, è come arrivare a intravederne i globuli rossi”. L’effetto è sorprendente: scompare ogni dettaglio, spuntano cicatrici e impurità della secolare pittura a olio. Ma anche i vari strati applicati dal maestro del Seicento olandese: “Veri canyon e alture di quel micromondo”.

Per trasformare l’enorme tela – un imponente colpo d’occhio di oltre quattro metri per tre – in porzioni infinitamente piccole sono serviti quasi due anni di lavoro e un software dedicato, che ha prodotto un file definitivo da 5,6 terabyte. Ma al di là del fascino da guinness dei primati, lo scopo dell’operazione è essenzialmente pratico. E apre nuovi orizzonti per la chimica del restauro: “Questa foto avrà la funzione di misuratore di base”, continua Erdmann. “Tutti i futuri processi d’invecchiamento del dipinto potranno essere monitorati con precisione inaudita. E così corretti”. Alla faccia del full Hd.

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