L'INTERVISTA

Le belle sorprese post-Covid dal mercato dei libri. Parla Stefano Mauri (GeMS)

Marianna Rizzini

La crisi è acqua passata e le librerie indipendenti si sono riprese meglio delle grandi catene. Così il numero dei lettori cresce di anno in anno, anche grazie ai social. Intervista al presidente e ad del gruppo editoriale Mauri Spagnol

I lettori fuggitivi: un topos fino a poco tempo fa. “Ci sono stati anni in cui sui giornali il titolo ricorrente era ‘libro in crisi’”. Scherza ma non troppo Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di GeMS, appena insignito del premio Pavese per l’editoria. “In realtà”, dice, “già prima della pandemia il mercato del libro stava risalendo dalla flessione nelle vendite registrata nel 2011, in concomitanza con un più generale calo dei consumi. Già negli anni successivi, però, i dati fotografavano una realtà sfaccettata: il problema esisteva soprattutto al sud; il nord registrava livelli europei. La cosa straordinaria è che nell’ultimo anno, a livello europeo, si è in parte capovolta la relazione tra latitudine e propensione alla lettura. Nel 2020 e nel 2021 l’Italia si è attestata a livelli da paese nordico, e uno dei motivi è che il nostro governo ha riaperto le librerie nella primavera del 2020, prima della fine del primo lockdown, dichiarandole ‘servizio essenziale’, persino in anticipo sulla Francia”.

 

FEP Federazione Europea degli Editori con sede a Bruxelles 

 

Un fatto simbolico importante. “E, secondo i dati della Federazione europea degli editori (che ha sede a Bruxelles)”, dice Mauri, “in Italia il mercato del libro, tra il gennaio e il settembre del 2021, è cresciuto del 29 per cento rispetto al 2020, più che in Germania e nei paesi nordici, e anche rispetto al 2019 si registra un incremento del 16 per cento. Con l’apertura delle librerie nella fase di emergenza si sono create le condizioni per consolidare l’abitudine a leggere. La socialità compressa ha liberato un tempo nuovo, riempito con la lettura. Ora dobbiamo difendere questo spazio anche nella normalità. Perché il mondo fisico è violento e irrompe sempre”.

 

FEP Federazione Europea degli Editori con sede a Bruxelles 

 

Per Mauri il balzo in avanti del mercato librario è dovuto anche ad alcuni provvedimenti legislativi, bonus Cultura in testa. “Bonus Cultura vuol dire intanto che è l’individuo a decidere come spenderlo, un individuo stimolato a frequentare i luoghi di cultura. Sfatiamo poi la leggenda metropolitana sui giovani che non leggono. Non è così: penso al contrario che i giovani lettori aumenteranno come e più dell’ultimo anno”. Il potenziamento della via digitale nei mesi duri del Covid, dice Mauri, ha portato poi “allo spostamento di quella che era la strada, con i suoi negozi, su internet. I libri nel 2020 sono andati bene sul piano dell’e-commerce.

 

FEP Federazione Europea degli Editori con sede a Bruxelles 

 

Se si guardano i Google trend, prendendo alcune parole  – per esempio libro, caffè, medicina, sigarette – è il libro il prodotto più cercato. Dei libri si parla sui social, il libro è strumento di interazione sociale anche sul web. Internet manda anche in libreria”. Altro portato della pandemia, l’incremento della vendita di audiolibri: “E anche l’e book ha avuto uno scatto nel marzo-aprile del 2020”, dice Mauri, “con un 20 per cento in più rispetto al 2019. E’ come se il Covid avesse spinto in avanti di quattro anni questo tipo di mercato, anche per ragioni pratiche: sei chiuso in casa, vai sul sito di e-commerce a comprare altro e ti imbatti in un libro”.

 

Per non dire di quanto internet ampli il mercato verso territori prima inesplorati: “Penso all’influencer da un milione di follower che parla di un libro e fa esplodere le vendite, alle recensioni su TikTok e Instagram che fanno riemergere titoli dall’oblio, come ha dimostrato il caso di Madeline Miller, il cui ‘Song of Achilles’ è tornato in classifica dopo anni, sia in America sia in Italia, grazie a un video su Tik Tok”. C’è poi un fenomeno di preselezione titoli, specie per il pubblico più giovane, dice Mauri, pensando al successo dei manga e di altri fumetti: “Partendo dalla rete, tutto un repertorio fumettistico è sbarcato in libreria. Non solo: dopo il Covid si è assistito a una ripresa di vitalità di alcuni long-seller come ‘Harry Potter’, letto da nuove generazioni”. Reggerà questa tendenza all’assalto della realtà fisica? “E’ una sfida difficile, ma sono ottimista. Ci sono piccoli indizi incoraggianti: le librerie indipendenti, per esempio, grazie a un mercato di prossimità, effetto collaterale dello smart working, si sono riprese meglio delle grandi catene. C’è voglia di recuperare quello che si è perso a livello di interazione sociale, ma non credo che i libri ne soffriranno, anzi”. 

 

 


Infografiche a cura di FEP, Federazione Europea degli Editori (con sede a Bruxelles) 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.