Claudio Borghi (foto LaPresse)

A Borghi le monete piacciono tutte

Maurizio Milani

Non è fissato con la lira, è che per lui va bene ogni valuta: lek, dinari, rubli, pesetas… A seconda del cambio. E gli esquimesi gli danno ragione. Peccato che le questioni di cuore lo distraggano dall’economia, svela il Follower fisso

Claudio Borghi (Lega – Salvini premier). Dopo 38 votazioni con un nulla di fatto, finalmente viene eletto il sostituto di Sergio Mattarella! Al colle sale Claudio Borghi. Il fine economista è seguito da me sui social dal 2009. Vediamo. 

 
Foto n. 2 Instagram: Borghi all’assemblea del World Trade Organization (Wto). Il suo intervento si può riassumere così: “Sbattiamo fuori la Cina dal commercio mondiale e sanzioniamo chi l’ha fatta entrare. In pratica Bil Clinton”. 
A Borghi viene proposto di guidare la Banca mondiale. Foto su Twitter del deputato leghista davanti alla prestigiosa sede. Borghi rifiuta. Dichiara al Messaggero: “Voglio essere designato a governatore della Banca d’Italia”. Da Francoforte Christine Lagarde gli telefona: “Claudio! Ti vorrei come vice qui alla Bce”.
Borghi: “Christine, accetto se aboliamo l’euro almeno a Malta e in Portogallo”.
Lagarde: “Si può fare! Vieni in sede che parliamo per bene. Ciao, grazie!”.
Borghi: “Sai Christine che ieri mi hanno sbattuto fuori dal meeting Ambrosetti di Cernobbio?”.
Lagarde: “Come mai? Avrai detto una delle tue balordaggini”.
Borghi: “Nel mio intervento ho detto che per salvare il mondo del calcio, tutte le compravendite devono essere negoziate in criptovalute. Specialmente quella nuova araba”. 
Lagarde: “Non sapevo girava una criptovaluta araba”.
Borghi: “E’ la più accettata nelle boutique di Monte Napoleone a Milano”.
Lagarde: “Buono a sapersi, devo venire domani a Milano per fare acquisti da Bulgari”.
Borghi: “Lì accettano anche banconote dello Sri Lanka”. 
Lagarde: “Che cambio hanno?”.
Borghi: “Un euro vale 5.000 fiorini, moneta ufficiale di quella anzione. Tieni conto che un impiegato di banca in Sri Lanka guadagna al mese 50.000 fiorini”.
Lagarde: “Quindi dieci euro al mese! Conviene venire da voi e raccogliere i pomodori”.
Borghi: “Adesso non esageriamo, lasciamolo al suo paese. Anche perché in Sri Lanka la vita è la meno cara sul pianeta”.
Lagarde: “Fammi un esempio!”.
Borghi: “Un kg di nasello costa 0,2 fiorini, un’aragosta uguale. Insomma, con un fiorino compri diversi prodotti”.
Lagarde: “Anche acqua Ferrarelle?”.
Borghi: “Sì, quella costa 0,00009 euro a bottiglia, cioè 0,1 fiorini”. 
“Ma che razza di politica monetaria è questa”, dice Christine Lagarde. E aggiunge: “Claudio, adesso mi metto in contatto subito con il governatore della Banca centrale dello Sri Lanka”.
Borghi: “E’ a Tahiti, Polinesia”.
Lagarde: “Lo so dov’è Tahiti, è inutile che mi specifichi la macro-regione! Ma cosa fa tutto il giorno?”.
Borghi: “Dipinge il paesaggio. Pensa che la Banca centrale dello Sri Lanka sta in piedi con la vendita dei suoi quadri. Ne ho appena acquistato uno, sono tra i più cari in commercio”.
Lagarde: “E’ un ottimo investimento”.
Borghi: “Il migliore oggi sul mercato”.

  

Foto n. 15 TikTok: Borghi all’Università di Camerino. E’ appena stato nominato magnifico rettore. In aula magna posta diverse foto. Su YouTube c’è tutto il suo discorso di insediamento. Dopo questo, tanti studenti cambiano facoltà: da Economia e Commercio passano a Veterinaria. Altri invece di Veterinaria scappano sulla Maiella. Tornano in città di notte per bere qualcosa. Su Instagram c’è Borghi appena nominato capo delle Poste italiane, la più formidabile rete di sportelli bancari del paese. Non c’è insediamento abitato dove non sia presente un ufficio postale.
Borghi su Facebook presenta un nuovo prodotto finanziario, distribuito e garantito da Cassa depositi e prestiti: buono fruttifero emesso dai Masai. Tasso 23 per cento all’anno. Nessuna garanzia di riavere il capitale versato. Ma se va tutto bene in quattro anni di interessi il capitale è salvo. Se poi fa “default” puoi sempre fare una “class action” ai Masai. Che chiamati a giudizio in sede civile si presentano con comodo. Cioè mai. Per me fanno bene. Comunque l’ipotesi di fallimento delle obbligazioni Masai è da scartare, a meno che il global warming li spinge a migrare a Brazzaville. Dove il tasso di disoccupazione è zero.

 

Seguiamo ancora Borghi su TikTok: tratta una partita di narvali con un gruppo di pescatori esquimesi. Borghi vorrebbe convincerli a fare uso di criptovalute, sia per la vendita del pescato che per l’acquisto di arpioni. Borghi viene fermato dall’autorità esquimese: gli viene ritirato il passaporto. Interviene il console italiano in Groenlandia, gli esquimesi si scusano. Ma dicono a Borghi: “Senatore, noi siamo contro l’euro da vent’anni, si figuri se accettiamo di barattare il frutto del nostro lavoro con i bitcoin”.
Borghi: “Avete ragione, amici! Andate avanti a scambiarvi le ghiande”.
Loro: “Grazie! Veramente”.
Borghi: “Il problema è che tale ‘valuta’ la riconoscete solo voi. Se andate in gita a Beverly Hills e volete acquistare una Tesla, e dite ‘pago in ghiande’, il concessionario vi paga lui la visita al più vicino psichiatra (circa 250 dollari)”.
Continua Borghi: “La ghianda in Groenlandia ha una ragione storica per essere usata come moneta. Infatti a quelle latitudini è rarissima. Ma in un mondo globale, ti sposti due ore d’aereo e trovi ghiande per terra dappertutto. Nel viale dove abito a Milano c’è pieno di ghiande per terra”.
Esquimesi: “Fatele raccogliere a quelli che prendono il reddito di cittadinanza”.
Borghi: “Non accettano! Vogliono il posto fisso in comune. Specialmente il settore che organizza i concerti di Laura Pausini”.
Esquimesi: “E’ la nostra cantante preferita!”.
Borghi. “Anche la mia! La amo da sempre, ho scritto anche una canzone per lei. Cantiamola insieme”.
Infatti c’è un video su YouTube dove un gruppo di esquimesi e Borghi cantano e bevono. La canzone è bellissima, si intitola: “Tu!”. Gli esquimesi subito fanno domanda a Copenhagen per averla come inno nazionale. Godendo di ampia autonomia il polo nord, il permesso è accordato. “Tu!” scritta da Claudio Borghi è il nuovo inno della comunità esquimese. 

  

Claudio Borghi designato presidente della Zecca e del Poligrafico dello stato, posta su Instagram foto. Borghi davanti alle vetrinette che raccolgono i vari tagli della lira, dalle cinque lire alla banconota da centomila lire. Su Twitter scrive: “E’ poco dignitoso aver ridotto un’eccellenza italiana a stampare francobolli commemorativi. Stampiamo ancora qualche miliardo di lire per uso scolastico. Valide cioè per le macchinette di distribuzione bevande e merendine situate in ogni scuola di qualsiasi ordine e grado”. La proposta viene accettata anche dall’Ue. In ogni scuola dell’area Schengen le macchinette (citate sopra) distribuiranno i prodotti solo se vengono inserite lire italiane. 

 

Borghi su Facebook è fotografato con un cambiavalute indiano. Cambia un milione di lire con due rupie. Poi le prende e le attacca dove va, è un bar di Varese. Il barista la pensa come Borghi: sono anni che collezionano le banconote più strane in circolazione e le attaccano al muro. Ci sono quasi tutte, anche quelle delle tribù amazzoniche, dove è ritratto Toro seduto. Il bar è molto visitato anche da turisti stranieri che ridono e scherzano tali monete. A volte scoppiano discussioni, tra i clienti magari c’è uno delle isole Fratelli Pedrosa che si offende. Subito vengono fatte le gradite scuse: “Ci dispiace, non potevamo sapere che un cittadino delle isole Fratelli Pedrosa (Marco e Gianluigi) fosse nel bar”.

 

Andiamo avanti, su Telegram appare Borghi a Tokyo. E’ vestito dal guardia svizzera. Il filmato di interrompe, sembra sia a Tokyo per parlare con il ministro delle Finanze. Oggetto: aprire un ufficio postale italiano in piazza. Richiesta accettata: Borghi su Facebook taglia il nastro del nuovo Poste e telegrafo italiano. Il giorno dopo viene chiuso: i dieci impiegati non si sono presentati al alvoro. Motivo? Sono innamorati di una collega che è stata trasferita a Roma. Nella foto TikTok vediamo Borghi con la bellissima impiegata giapponese, subito promossa a direttore delle Poste centrali della capitale. Qualcuno dice che sarà la nuova first lady del Quirinale. Ma sono voci senza riscontro, infatti la direttrice è fidanzata con un postino di 36 anni. Prontamente da lei trasferito a Rieti. Borghi la chiama: “Scusa Natasha, potevi lasciarlo a Roma!”.
Lei: “No, era conflitto d’interessi, essendo il mio vero e unico amore”.

 

Borghi deluso affida a un social giapponese il suo rammarico: “Lascio oggi la direzione delle poste sia italiane che nipponiche, ho accettato un incarico alla Federal Reserve. Sarò custode a Fort Knox della più grande quantità d’oro custodita sul pianeta. Bancali d’oro a perdita d’occhio. Dormo e mangio nel caveau. Tornerò in Europa solo se Natasha lo vorrà”.
Natasha lo chiama: “Claudio che succede?”.
Borghi: “Ho perso il senno per te”.
Lei: “Ho lasciato il postino, buttava nel Tevere la posta invece di consegnarla. Si è accorta Laura Morante che da qualche giorno non riceveva più lettere che la chiedevano in sposa”.
Borghi: “Natasha! Mi dispiace, è tardi! Mi sono innamorato della cuoca di Fort Knox”.
Natasha dalla delusione lascia Roma e si stabilisce nell’Oregon. Qui inizia il lavoro di ricamatrice: il fatto di essere impegnata nel ricamo la distoglie dal pensare fisso a lui. 

 

Foto Instagram n. 176: borghi a Pontida in un giorno normale gira le varie agenzie immobiliari. Vuole acquistare un alloggio in zona, si decide per una villa con giardino in centro. Costo 420 mila euro. In lire 840 milioni. Il venditore: “Senatore, le parlo francamente, le lire sono gradite, ma il cambio è un eurodiecimila lire”.
Borghi: “Quindi la villa mi costa 4 miliardi e 200 milioni!”.
Venditore: “Sì! Cosa fa?”.
Borghi: “Pago in euro, anche se come cambio è esagerato”. 
Venditore: “Tra qualche tempo può sempre rivenderla in lek albanesi”.
Borghi: “Che cambio è?”.
Venditore: “Un lek vale nove dollari”.
Borghi: “Però, non pensavo. Bene, bene! Mi trovi un acquirente che la cedo subito”.
Venditore: “Dove nel caso andrebbe ad abitare, senatore?”.
Borghi: “In casa di un uomo anziano a Milano”.
Venditore: “Posso sapere chi è?”.
Borghi: “Non lo conosce, esce poco, solo per fare la spesa in pesetas”.
Venditore: “Girano ancora le pesetas?”.
Borghi: “Amico, a Milano girano tutte le monete pre-euro e sono ben accette in tutte le botteghe e banche”.
Venditore: “C’è anche il dinaro uzbeko?”.
Borghi: “E’ il più diffuso. Non ho mai visto in giro tanti dinari uzbeki come in questo periodo”.
Venditore: “Sarà il riscaldamento globale”.
Borghi: “Può essere! Ma non penso. Ciao, grazie!”.

 

Su Telegram Borghi mette pochi contenuti. Ne abbiamo trovato uno: è al mercato delle terre rare e trizio che si svolge in viale Argonne a Milano. Posta diverse foto con i mediatori di tali materie prime. Borghi chiede: “Come pagamento accettate dinari algerini?”.
Mediatore: “Come no! Siamo qui per questo!”.
Borghi: “Vorrei cento grammi di trizio”.
Mediatore: “Fanno due dinari algerini”.
Borghi: “Che equivalgono a quanti euro?”.
Mediatore: “Non ho ancora capito, c’è chi dice diecimila euro, chi quattro euro. Lei mi dia i due dinari algerini e siamo a posto. A proposito senatore, del trizio cosa ne fa?”.
Borghi: “Lo attacchiamo al muro del bar del mio amico Sergio”.
Borghi su Instagram al museo della sterlina alla City. Foto con Boris Johnson che si complimenta: “Bravo Luigi! Scusa, Claudio! Difendi con tutte le tue forze la moneta del tuo paese. Noi la sterlina come vedi l’abbiamo nel cuore. Andiamo a bere un buon espresso”.
Borghi: “Volentieri! Posso pagare in rubli?”.
Johnson: “In rubli yes. In lire no! Scusa se insisto”.
Borghi: “Ma figurati, farei così anch’io. Anzi, sai cosa ti dico, compro casa a Dover”.
Johnson: “Bella! Come mai?”.
Borghi: “Lì i bottegai accettano ancora fiorini olandesi e il franco”. 
Johnson: “Sia svizzero che french?”.
Borghi: “No, solo svizzero!”.
Johnson: “Però non è giusto, dovrebbero accettare anche l’altro”.
Borghi: “Lo so!”.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.