A Piazza Lubjanka a Mosca c’è un vuoto. Uno spazio ampio, dominato dall’edificio che ospita l’Fsb, i servizi segreti, talmente spazioso da apparire come un’esitazione, una dimenticanza. Al centro di Piazza Lubjanka, c’è un non detto, c’è quello che la capitale russa ancora non ha deciso di se stessa: a quale passato vuole appartenere. La piazza fino al 1990 si chiamava Feliks Dzerzhinski, in onore del fondatore della Ceka, la polizia politica sovietica, poi sostituita dal Gpu, diventato successivamente Kgb, oggi Fsb. La statua di Dzerzhinski è arrivata nelle piazza soltanto alla fine degli anni Cinquanta, ma con la caduta dell’Unione sovietica era stata rimossa e messa nel parco Muzeon, in cui tanti enormi pezzi di passato sono stati spostati. Dopo Dzerzhinski, più nessuno è arrivato a riempire il centro della piazza. Eppure le proposte sono state molte.
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