Addio Milano bella
La Versione di Vichi
Festa è un QAnonista onorario, ma di quelli che tengono i piedi in terra
Il terzo stadio della trilogia di Lodovico Festa è un testo felicemente scorretto sul tempo nostro, dei nostri padri e madri
La trilogia di Lodovico Festa (La provvidenza rossa, La confusione morale, Addio Milano bella) è arrivata al terzo stadio con un racconto-saggio sulla Milano in cui si avvia il ciclo arrivato fino a oggi, la distruzione dei partiti repubblicani classici per mano delle inchieste sulla corruzione. Festa è dei nostri, gli anniversari lo fanno sorridere, sono una scansione pigra del tempo. Il nuovo libro, come i precedenti ma stavolta partendo dalla fine, è il ritratto della variante italiana del virus comunista internazionalista, attecchito in Russia nel 1917, quattro anni prima del fatale contagio al Congresso di Livorno, appena rievocato tra le polemiche. E’ la Versione di Vichi, dal nome amicale dell’Autore, una riscrittura e ricostruzione di un tratto pertinente, ma aspro e ingarbugliato, della storia italiana del Novecento, dipinta e concettualizzata nel vasto mondo. E’ un testo felicemente scorretto sul tempo nostro e dei nostri padri e madri, afferrato nel momento in cui si esauriva.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.