Ripartire dalla cultura non è uno slogan, è un modello di cambiamento
Giovedì 17 lo streaming dell’evento del Foglio e Intesa Sanpaolo
Gli Amanti, quelli velati, che René Magritte dipinse nel 1928 sono una delle immagini più rilanciate dai social in questi mesi di clausure forzate. L’impossibilità di vedere ciò che si ama, ciò che è bellezza, è un trauma non secondario tra gli effetti prodotti dalla pandemia. Ma il quadro di Magritte è al MoMA di New York, si potrebbe andare a vederlo, se si potesse viaggiare liberamente. Così gli Amanti che non possono vedere sono metafora inquieta anche per i nostri musei, le gallerie, i luoghi di cultura ancora chiusi e in cerca di strategie e idee per affrontare un futuro che sarà in ogni caso diverso. Non è soltanto la depressione per una forma di piacere che ci viene temporaneamente negata. C’è qualcosa di cruciale soprattutto per il nostro paese, che di arte e cultura è intessuto e vive. Riaprire i luoghi, rilanciare al più presto la cultura – in attesa che ritorni un nuovo turismo, ma sostenibile – è essenziale per la ripresa dell’Italia. Economica, sociale, di crescita. Senza arte e cultura siamo più poveri come individui, e senza un volano essenziale per l’attrattività delle nostre città siamo più poveri di mezzi per ripartire. In queste settimane si parla molto di shopping e feste natalizie. Ma si deve avere la lungimiranza di mettere a tema nazionale anche il futuro culturale. Il Foglio questa attenzione ce l’ha, e per questo, in partnership con Intesa Sanpaolo, ha realizzato un evento per discuterne. Un convegno, che giovedì 17 dicembre sarà possibile seguire in streaming sul sito e la pagina Facebook del Foglio e sui siti di Intesa Sanpaolo e Ansa. Un pomeriggio di idee con un titolo esplicito e propositivo: “Ripartiamo dall’arte e dalla cultura”.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"