La scuola è ricominciata (con una nuova newsletter)

Si chiama La classe non è acqua e ogni mese arriverà, se lo vorrete, nella vostra casella mail

Questo è il primo numero de La classe non è acqua, la newsletter sulla scuola a cura di Mario Leone che il Foglio offre ai propri lettori. Uscirà una volta al mese. Di seguito il numero di oggi, 14 settembre. A breve sarà online il modulo per ricevere le prossime uscite al vostro indirizzo email

  


 

Il dibattito pubblico dell’ultimo mese si è concentrato sulla scuola. È lo snodo principale, uno stress test a più livelli. La salute pubblica passa da una ripresa delle lezioni che sia attenta e non aumenti i contagi. La maggioranza di governo si gioca buona parte della sua stabilità. Problemi di apertura o, peggio, immediate chiusure potrebbero innescare una crisi: quella economica è (nei numeri) già evidente, quella umana e culturale lo sarà tra non molto.

È fondamentale ripartire dalle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per i 150 anni dalla nascita di Maria Montessori: «la comunità della scuola è risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale». Parole, queste, che fanno da eco al monito di Mario Draghi al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini: «essere vicini ai giovani investendo nella loro preparazione». Ecco perché la priorità è ripartire.

La fattibilità delle diverse linee guida, la bontà degli investimenti e la lungimiranza delle scelte fatte si vedranno a partire da oggi. Le condizioni della ripartenza di molti istituti sono complesse, basti pensare alla mancanza di docenti, di spazi e alle arzigogolate scelte logistiche per evitare assembramenti in aula e suoi mezzi di trasporto. Le polemiche sterili, poi, non hanno aiutato. Non aver affrontato la questione scuola già dallo scorso maggio è stato un errore che (forse) pagheremo. Un’incapacità di «progettare e pensare una nuova scuola» che, come ci ha detto lo scrittore Marco Balzano, nasce da una «scarsa intelligenza politica», con il risultato di demandare tutto ai presidi e ai docenti, gli unici che vivono nella scuola reale.

 


Illustrazione di Ilaria Assenza


    

Detto questo, oggi siamo tutti di fronte a un bivio: abbandonarsi al lamento, al vada come deve andare (compresa una possibile, nuova, chiusura) oppure avere un moto d’orgoglio che possa coniugare al meglio educazione e salute, senza sacrificare nessuna delle due. Uno slancio ideale che coinvolga tutti: il bidello (non se la prendano i puristi), il professore, fino agli alunni e i loro genitori. Perché solo così potremo uscire da una crisi che è anche esistenziale. Permettere che questo anno scolastico inizi e duri sino a giugno, mettendo da parte beghe sindacali, diritti acquisiti e una certa fissità lavorativa. Provare a reinventare il proprio modo di lavorare, aprirlo al confronto e alla collaborazione. Approfondire e formarsi. Essere disponibili al cambiamento. È tempo di fare tutti un po’ di più: professori, alunni e genitori. È tempo di realizzare un vero sodalizio tra scuola e famiglie. «È ora per gli adulti di diventare grandi» a scuola, in famiglia o nei palazzi della politica.

E i ragazzi? Trovino in questa situazione un motivo per crescere, maturare e non permettere a nessuno, parafrasando Draghi, di togliere loro il futuro. Buon anno scolastico a tutti! E voi, docenti e studenti che ci leggete, scriveteci come è andato questo inizio. Daremo voce ai vostri racconti. 

 

L'INTERVISTA

 

 

Le parole per ripartire. Intervista a Marco Balzano

Vincitore del Premio Campiello 2015, finalista del Premio Strega 2018. 
«Ripartiamo dalla responsabilità».

  

Marco Balzano, insegnante e scrittore. Che cosa hanno in comune scrittura e insegnamento? Il desiderio di condivisione delle parole, la ricerca di un significato comune al fine di poter costruire un dialogo, il vero strumento di confronto democratico che abbiamo a disposizione da Platone in poi. Ma non solo: il desiderio di condividere il sapere, di credere nel valore conoscitivo della narrazione, di sorvegliare la manipolazione della lingua e di proteggerla dal degrado consumistico a cui è quotidianamente sottoposta. Anche solo questi pochi elementi credo che diano l’idea di come la lingua sia lo strumento essenziale del pensiero critico e, contemporaneamente, dell’immaginazione. Mi capita di ripetere spesso che la lingua non serve per comunicare, serve per avere i pensieri: se non conosco una parola non avrò il pensiero di quella parola e quando i pensieri sono pochi si è ovviamente più poveri, mentre quando sono pochissimi si diventa violenti perché la frustrazione di non saper comunicare i propri sentimenti, le proprie ragioni e le proprie idee genera sofferenza.
 
Si sente più insegnante o più scrittore? Insegnare è un lavoro che credo di saper fare, scrivere è un atteggiamento esistenziale, è il mio modo di stare al mondo, di fare i conti con le crisi, le ferite, i dubbi, con la speranza di comprenderli meglio e con la certezza di non portare a casa nessuna risposta definita. Una sorta di perenne educazione alla complessità. 
 
Ha mai pensato di lasciare la scuola per dedicarsi solo alla scrittura? Quando, nel 2015, ho vinto il Premio Campiello ho preso il part time, da allora lavoro tre giorni a settimana. È un equilibrio accettabile per scrivere e viaggiare. Quest’anno ho preso un anno di congedo, avevo in programma di girare in molti paesi extraeuropei per presentare le traduzioni di Resto qui (Einaudi 2018). Ho fatto in tempo a fare qualche viaggio, poi è arrivata la pandemia. Ho usato questo tempo per scrivere il nuovo romanzo e stare con i miei figli. Adesso è giusto tornare a scuola: c’è bisogno di dare una mano, di mettersi in gioco, di pensare agli altri. Benché come scrittore visiti continuamente scuole, università, carceri, ecc. non sono sicuro che questo lavoro abbia sempre un’utilità sociale, mentre sono certo che insegnare è un lavoro socialmente utile. Ecco perché non lascio la scuola: perché ho paura di restare in balia delle mie parole, di finire col crederle troppo importanti, e di sentirmi inutile.

Continua qui.

 


 

BRAINSTORMING

 

 

Dall’Italia

Cara scuola, come ci si sente a essere la regina della festa? [Il Foglio]

Samuele Gangi ricostruisce in due puntate la gestione della scuola da febbraio in avanti: cronistoria di un disastro [Linkiesta 1] [Linkiesta 2]

In una scuola di Milano, studenti, genitori e insegnanti si costruiscono i banchi per il ritorno in aula [Corriere]

Quell’amico che ti segue tutta la vita: un anno senza il compagno di banco [Corriere]

Qualcuno sta pensando al danno (anche economico) della chiusura delle scuole? [Il Sole 24 Ore]

Scuole, adesso la domanda è d’obbligo: perché le abbiamo chiuse? [HuffPost]
A scuola con merito. Gli appunti di Valentina Chindamo per Miur e sindacati [Il Foglio]
Lucia Azzolina: perché dovrei dimettermi? Per la scuola ho fatto miracoli [Corriere]
Che cosa devo studiare per trovare lavoro? Domanda sbagliata [Il Sole 24 Ore]
Il mestiere più importante: l’insegnante [Avvenire]
Google lancia l’università online: laurea in 6 mesi [Sky Tg24]
Sospendere lo stipendio agli insegnanti che rifiutano il test sierologico [Il Foglio]
 

 

 
Dal mondo
Il Covid-19 può cambiare (in meglio) il business model delle università [The Economist]

Negli USA le famiglie più povere vorrebbero mantenere la didattica a distanza al contrario di quelle più ricche che chiedono il ritorno tra le mura scolastiche. Che cosa c’è sotto? [Education Next]

Negli USA molti insegnanti si stanno organizzando per non tornare in classe attraverso scioperi e permessi di malattia [Forbes]

Il distretto scolastico di Los Angeles attuerà un piano di contact tracing per personale e studenti di tutte le scuole [LA Times]

Le scuole di New York possono allestire aule all’aperto [Spectrum News]

Il grave problema del trasporto scolastico in America [Bloomberg]

«La pandemia ha mostrato che la scuola è insostituibile, e la presenza pure», dice la ministra spagnola dell’Educazione, Isabel Celaà [El Pais]

«Tenere le scuole chiuse è socialmente inammissibile» così scrive Boris Johnson [Daily Mail]

Le foto degli studenti che ritornano a scuola in vari paesi del mondo [The New York Times]

In UK l’insegnamento della poesia è diventato «temporaneamente» facoltativo (per colpa del Covid) [BBC]

Come trasmettere ai bambini la gioia di leggere. La storia di un’insegnante [The Atlantic]

«f*** the algorithm!»: gli studenti inglesi in piazza per riavere le valutazioni degli insegnanti [Financial Times]

 

L'AZZECCAGARBUGLI

 

Lettera del Ministro Azzolina a tutto il Personale scolastico
Rientriamo a scuola: la pagina del MIUR costantemente aggiornata per la ripartenza di settembre
Linee guida per il trasporto scolastico dedicato 
Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia

  

PENSARE CREATIVO

   

Esperienze sensoriali ed emotive per rivivere le vacanze estive. Una proposta di attività per il rientro!

 

MISCELLANEA

 

In TV: Maurizio Crozza nei panni del Ministro Lucia Azzolina
La clip: Miriam Leone commenta una terzina di Dante
La serie: Quasi scuola: il nuovo episodio dalla jungla di Giovanni Scifoni
Il podcast: This American Life ci conduce nelle famiglie americane che vivono con angoscia la riapertura delle scuole
Lo spot: la campagna del MIUR per sensibilizzare al test sierologico
Libri: Bookdealer l’alternativa e-commerce delle piccole librerie a Amazon

 

LA FOTO DELLA SETTIMANA

 

Texas, Usa - jenniferpierson11/instagram
 


 

www.laclassenoneacqua.net/nl
Coordinamento: Mario Leone
Redazione: Elisabetta Campetella, Carlo Carù, Margherita Giambi, Gabriele Laffranchi, Fausto Mascheroni, Giacomo Zecchino

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