Laura Boldrini (foto LaPresse)

"Non saprei spiegare perché l'ho fatto". Il peggio di noi

Maurizio Crippa

Gianfranco Corsi, 58 anni, è la sintesi di una demenzialità lasciata per troppo tempo in libera uscita

Espressa tutta la solidarietà, senza se e senza ma, al presidente della Camera Laura Boldrini per quel fotomontaggio su Facebook con la sua testa mozzata e la scritta “Sgozzata da un nigeriano inferocito. Questa è la fine che deve fare”, resta il problema dell’autore. Gianfranco Corsi, 58 anni, sposato e due figli, artigiano di Torano Castello, Cosenza. Non esattamente la biografia di Jack lo Squartatore, ma sembra proprio, ultimamente, che l’arte fallibile del profiling debba essere riprofilata. E’ l’uomo che ha composto immagine e scritta, ed è stato identificato dalla Polizia postale. Ma c’è un problema anche maggiore, meno maneggevole, che oltrepassa l’anomalia biografica. Il problema è quel che ha detto: “L’ho lanciato in rete, però non saprei spiegare perché l’ho fatto”. Dove “non saprei spiegare perché l’ho fatto” è tutto. E’ la cosa più minacciosa, è la sintesi di una demenzialità lasciata per troppo tempo in libera uscita. E non è colpa del web, anche se adesso la corsa è a chiudere il recinto del web, a maiali scappati. Non sapere spiegare perché si fa, ma averlo fatto perché l’interconnessione sociale è diventata così friendly da permettere qualsiasi ossimoro di odio. Il fratello dell’Inconsapevole ha detto, da fratello inconsapevole, che “lui è una persona buona e umile. Non siamo di destra né di sinistra, non siamo razzisti né terroristi”. E il problema è che è vero, e va molto più a fondo della superficie digitale dei social. Il problema, per rubare le parole al Maestrone: “E’ l’urlo di sempre che dice pian piano / Non siamo, non siamo, non siamo”.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"