Gianfranco Vissani (foto LaPresse)

Auguri allo "tsunami" Vissani. Con buona pace dei vegani

Redazione

In un'intervista a Repubblica lo chef umbro torna all'attacco: “Sono un outsider. Non ce n’è per nessuno. Più parlano di me, più si gonfia lo tsunami che mi porta in alto”

Già ad agosto scorso li aveva attaccati col suo solito fare sanguigno: "Sono una setta. Sono uguali ai testimoni di Geova. Cosa farei ai vegani? Li ammazzerei tutti". Un attimo di imbarazzo nello studio di "In Onda" su La7. Poi risate e sberleffi. E poi la tempesta di insulti contro Gianfranco Vissani, che si è abbattuta sui social media da parte dei vegani indispettiti.

  



  

Vissani non è solo uno dei più apprezzati e conosciuti chef nazionali. È un fiume in piena. È l’inarrestabile “tsunami”, come scrive Guido Barendson in un’intervista al “Maestro di Baschi” oggi su Repubblica. L’impetuoso Vissani, il sopra le righe, rigorosamente politically un-correct, è capace di alternare “parolacce, risate a momenti di riflessione” mentre accoglie “una miriade di vecchi e celebri amici”. Tanti “Potenti d’Italia” lo hanno raggiunto per festeggiarne il compleanno nel suo ristorante, sul lago di Corbara.

 

 

Lui, incurante di critiche o di mode à la page, nell’intervista a Barendson rilancia: “Ma io sono il Che Guevara della cucina! E molto di più. Sono l’uomo della ‘spaccatona’: ho avuto il coraggio di dire che tante volte sono le ragazzine che provocano gli uomini, che i vegani come tutti quelli di tutte le sette vanno eliminati. Ho detto sì all’olio di semi e basta col pomodoro dappertutto! Hai visto che casino ogni volta. Ma io sono sereno”. E ancora: “Sono un outsider. Non ce n’è per nessuno. Più parlano di me, più si gonfia lo tsunami che mi porta in alto”. Tanti auguri, con buona pace dei vegani.

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