Il primo giorno del ringraziamento, olio su tela di Jean Leon Gerome Ferris (1899)

In America arriva il thanksgiving politicamente corretto

Giulio Meotti

La festa del ringraziamento è troppo bianca, troppo cristiana, troppo sessualmente binaria. Ci ha pensato lo show di Jimmy Kimmel, che ne ha fatto una parodia dell’ideologia pol. corr. che impazza negli Stati Uniti

Thanksgiving è la festa nazionale del ringraziamento, un fatto unico dell’America e unico delle democrazie laiche o, come appunto l’America, di religione non confessionale. Una festa religiosa, vissuta profondamente dai cittadini di tutte le fedi che prosperano spontanee nel paese, e al tempo stesso, questa festa è l’espressione dell’ottimismo e della ricchezza del paese. Ma Thanksgiving non è una festa particolarmente politicamente corretta. Troppo bianca, troppo cristiana, troppo sessualmente binaria. Ci ha pensato lo show di Jimmy Kimmel, che ne ha fatto una parodia dell’ideologia pol. corr. che impazza in America: “Questo non è il 1621, ma il 2016, così abbiamo pensato di attualizzare la storia di Thanksgiving per riflettere le sensibilità moderne”.

 



 

Lo show inizia così: “Luogo, Plymouth, Massachusetts. Anno: 1621, se scegli di credere nel culturalmente oppressivo calendario greco-romano”. Lo show ha deciso di aggiungere i nativi d’America, un po’ di ideologia gender e simili invenzioni pol corr. Il cibo è rigorosamente vegetariano. “Non mangiamo tacchino, non è moralmente giustificabile”. 

  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.