Christopher Murray e Michael Silva alla Mostra di Venezia (foto LaPresse)

Alla Mostra di Venezia, prosecchi slurp, dj per ballare e film con le stigmate della vittoria

Mariarosa Mancuso
"El Cristo ciego" di Christopher Murray: il miracolo vero accadrà quando questi esercizi di stile non saranno applauditi come capolavori. La rassegna "Cinema nel giardino" intanto continua a raccogliere film di cui nessuno vuol prendersi la responsabilità.

NOCTURNAL ANIMALS di Tom Ford (concorso)

 

Una cosa il film non può riprodurre, del romanzo di Austin Wright “Tony & Susan” (Adelphi). Susan riceve un manoscritto (mandato dall’ex marito Tony) e il lettore si trova a leggere esattamente la terribile storia di vendetta che Susan sta leggendo. Sarebbe stato altrettanto difficile riprodurre sulla carta le folgoranti immagini di grasse e nude majorette con cui inizia il film di Tom Ford. Elegantissimo, un po’ freddo, ma un deciso passo avanti rispetto all’estetica da sciampiste sfoderata in “Un uomo solo”.

 

THE BLEEDER di Philippe Falardeau (concorso)

 

Sanguinava moltissimo, per questo il pugile Chuck Wepner era chiamato “The Bleeder”. Aveva resistito sul ring per quindici riprese contro Muhammad Ali. Fece da modello a Rocky Balboa di Sylvester Stallone. Coppa Volpi a Liev Schreiber, che regge il film meglio della sceneggiatura. Con un magrissimo pseudo-Stallone a cui purtroppo non crediamo neanche un minuto.

 

EL CRISTO CIEGO di Christopher Murray (concorso)

 

Ha tutte le stigmate per vincere un premio. Un protagonista che non muove un solo muscolo del viso. Molti dannati della terra (e del sottoterra: le miniere cilene di Atacama). La mano inchiodata di un bambino. Una sfilza di storie che fungono da parabole. Una maddalena peccatrice. Abbastanza miseria per far dire: “Oggi abbiamo fatto la nostra parte da europei con il senso di colpa, dove andiamo a cena?”. Il miracolo vero accadrà quando questi esercizi di stile non saranno applauditi come capolavori.

 

THE NET di Kim Ki-duk (Cinema nel giardino)

 

E’ la sezione più misteriosa – si ha l’impressione che raccolga film di cui nessuno vuol prendersi la responsabilità, come “L’estate addosso” di Gabriele Muccino. Meno estremo e artistico del solito, racconta l’avventura di un pescatore coreano che per un guasto sconfina al sud. Lo sospettano di spionaggio, lo picchiano, lui non vuol vedere neppure un grattacielo di Seul, per non compromettersi. Torna al nord, lo sospettano di doppio gioco e lo menano.

 

NE GLEDAJ MI U PIJAT di Hana Jusic (Giornate degli autori)

 

Dormono tutti nello stesso divano, alternando piedi e teste come nelle poesie di Pasolini. Nell’altra unica stanza c’è il padre invalido che nessuno vuole avvicinare. Brutti sporchi e cattivi in Croazia – il titolo vuol dire “Non guardarmi nel piatto”: grottesco e black humour speziano e fanno mandare giù ogni cosa.

 

Mariarosa Mancuso

 

                                                                              


 

 

Al Pachuka Beach, ex spiaggia hippie ora bourgeois-bohemién, festa per il teen movie “L’estate addosso” (Cinema in giardino) di Gabriele Muccino, sponsor Yamamay e Grazia. Angelica Russo (“Ma ora solo Muccino, mi raccomando, non sai quanto Gabriele ci tiene!”, disse a Vanity Fair appena sposata) era in abito aderente bianco a fiori dorati; diceva to all & sundry “è di Valentino! E’ di Valentino!”. Vini, frutta, dolci, dj per ballare. La più originale e daring era il direttore di Grazia Silvia Grilli, in abito Dolce e Gabbana con lungo strascico, a fiori e limoni. First goody-bag, un sacchetto di tela con le creme. Il burbero Wim Wenders e gli attori del suo talky “Les beaux jours d’Aranjuez” (Venezia 73) Reda Kateb e Sophie Semin, pranzavano in terrazza al Mabapa, prima delle interviste tv. Il Club73, Lounge e bar con vista mare davanti al Casinò, quest’anno è dedicato agli eventi di Orizzonti, Venezia Classici e Cinema in Giardino; ci tiene molto Barbera per valorizzare le sezioni laterali, spesso trascurate.

 

Catering curato dallo Chef Tino Vettorello; il suo ottimo ristorante è next door, la direttrice è sempre la lovely blonde Savina Confaloni. Mai perdere un evento allo Spazio Regione Veneto, dove c’era la presentazione del SoleLuna Doc Film Festival di Treviso; slurpissimi i prosecchi. Auguri al produttore Sandro Silvestri; è scivolato salendo in lancia e si è rotto la spalla. Indomito, ha fatto lo stesso il suo intervento al China Forum l’indomani. All’Excelsior, Piera Detassis (Ciak e Ciak Daily) parlava di come aiutare i terremotati con l’editore Daniela Santanché e Dimitri d’Asburgo Lorena (“la coppia più bella dell’anno”, scrive il Corriere.it). Il 7 settembre p.v. grande ritorno della festa Cheek to Ciak che si terrà alla Misericordia, a great location. Si lancerà “Nei panni di un’altra”, libro di Eleonora Giorgi, e un attesissimo film di Venezia73 ancora top secret con attrice celebre: riferiremo asap. Stay tuned. Conferenza stampa per “Franca: Chaos & Creation” (Cinema in giardino) dove il regista Francesco Carrozzini, racconta sua madre Franca Sozzani, storica direttrice di Vogue Italia. Nel film, il figlio nota che i genitori si sono separati dopo appena tre mesi. “Perché ti sei sposata?”. Franca: “Perché avevo già il vestito”. Alla stampa Sozzani chiosa: “E’ difficile parlare di cose intime con un figlio. Sono stata sincera: un po’ me ne pento”.

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