La tensione si avverte nello sguardo di Rubina e, dietro, di Alida (foto MasterChef.it)

Tentato omicidio a MasterChef 5: ai giudici si offrono pollo crudo e spiedino di polmone

Mahatma
Non si può dire che questa edizione rimarrà negli annali quanto a qualità dei concorrenti, che si menano a più non posso, ma sono lontani anni luce da cuochi à la Ferrero e dai finalisti della scorsa edizione. Molte polemiche e tante lacrime, ma poca genialità.

Roma. Rubina cara, dispiace per la tua dipartita (eri una che in finale ci sarebbe stata benissimo), ma non è che criticando il pollo al sangue (ripeto, pollo al sangue, cioè crudo) che hai presentato ai giudici sei stata severa con te stessa: oltre ad aver fatto una gran ca**ata, hai quasi mandato all'obitorio Bastianich e Cannavacciuolo, che Deo gratias si sono rifiutati di assaggiare quella roba, pur presentata bene. La scusa, poi, era da cacciata immediata: “Pensavo che il pollo fosse una quaglia”. Un po' come quelli che, al liceo, traducendo Senofonte dal greco scambiavano gli struzzi per passeri, perché tanto il vocabolo sul Rocci è lo stesso. Puntata iniziata con le lacrime e finita con le lacrime, a parte la smorfia di Lucia che, da stratega eccelsa qual è, aveva fatto di tutto per mandare ad ammazzarsi Alida ed Erica – che oserà presentare uno spiedino di polmone – le sue nemiche odiatissime (che ricambiano il sentimento). Detto che dispiace per il simpatico Mattia, il cameriere padovano che potrà raccontare ai nipoti di essere stato considerato il migliore da quel simpaticone di Iginio Massari, la prima prova era da Baci perugina, con i familiari che sul tablet chiedevano ai propri cari – tutti più o meno commossi – di cucinare il piatto della vita. Ha vinto Lucia con il suo pesce al curry, richiestole dal fidanzato che – bellezza della natura misteriosa – ha la sua stessa voce. Alida era sconcertata che “un pesce con del curry” potesse vincere, lei che per l’ennesima volta proponeva brodaglia con ingredienti che a trovarli ci si impiega due mesi.

 

Si sarebbe incavolata ancor di più poco dopo, quando la sindacalista bresciana (che sta più a sinistra della Camusso) le avrebbe appioppato uno spiedino fatto di cipolla e intestino di ovino come piatto extra da servire ai giudici: “Da digerire sei più pesante del budello d’agnello”, ha detto a Lucia, che ricambiava con il solito ghigno infernale, convinta che la ragazza torinese ci avrebbe rimesso le penne. Rubina, ancora non sconvolta dal Pressure test, faceva la sborona e raccontava a Cracco & co. che lei l’impepata di cozze la fa con quel che trova in cambusa, “perché la vacanza è barca”, e cioè “zenzero e lime”. In gara sono rimasti in sei, e ormai è tempo di bilanci. Non si può dire che questa edizione rimarrà negli annali quanto a qualità dei concorrenti, che si menano a più non posso, ma sono lontani anni luce dai Ferrero e dai finalisti della scorsa edizione (Stefano e Nicolò). Guardiamo il parterre dei top six: a parte Alida e le sue zuppette, gli altri sono Lucia, Dario, Erica, Lorenzo e Maradona (quest'ultimo davvero improponibile a tali livelli). Insomma, non vediamo nessun Marchesi né Cracco junior.

 

[**Video_box_2**]Ah, quasi me lo dimenticavo: è uscita Sylvie. Presenza talmente importante che perfino lei era contenta di andarsene, tra il tripudio degli “amici” concorrenti che l’hanno applaudita come neanche i parvenu arcobalenati di Sanremo hanno fatto con Elton John.

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  • E' nato al nord (non serve dire dove né quando, anche perché sono informazioni buone per necrologi e che poco interessano il lettore più o meno interessato). Si considera maturo quanto a età, meno a dotazione intellettuale. Non se ne cruccia, sapendo che la capacità d'elaborazione mentale in codesto mondo non deve essere per forza alta (d'altronde Hegel e Kafka non sono più bestseller da qualche decennio). Segue lo sport in generale a eccezione delle bocce, del sumo e del golf, che considera una delle più grandi sciagure capitate all'umanità, quasi quanto lo sport trasmesso sulle reti Rai. (ne parla sovente su questo giornale) Appassionato di cucina televisiva, ama le pentole che si vedono a MasterChef (delle cui puntate cura periodicamente le recensioni sempre su questo giornale) e soprattutto la relativa dispensa. Ricorda con rimpianto la tv del cane di Paolo Limiti, Floradora.