Festa del cinema di Roma 2015

Festa del Cinema, parrucca al Giornalista Collettivo, targa “dormono in piedi” ai lagnosi

Anselma Dell'Olio
I premi Pulcinella della Bassottina alla Festa del cinema. Parrucca di Marie Antoinette con brioche al Giornalista Collettivo (You Know Who You Are) adombrato per la mancanza di frivolezze da zerbino rosso, concorsetto e anteprime universali alla Festa.

Parrucca di Marie Antoinette con brioche al Giornalista Collettivo (You Know Who You Are) adombrato per la mancanza di frivolezze da zerbino rosso, concorsetto e anteprime universali alla Festa. Rilegga Popcorn della bipede di sabato sulle scartine sopportate quando il concorso c’era. Lui si fa Cannes, Venezia, Berlino a spesa dell’editore, dunque ha la puzza sotto il naso per i film già visti lussuosamente a pie’ di lista all’estero ma inediti in Italia. Il popolo che non ha i suoi perks? Che mangi le scartine o si faccia il funerale della Festa; come becchino si candida Federico Pontiggia, mantenuto ai festival ricchi dal Fatto quotidiano. Becchino N. 2 Michele Anselmi, tanto per non farsi nemici. Premio Erode a “Game Therapy”, film sui videogiochi con quattro star di YouTube, alla vista delle quali una vasta folla di adolescenti urlava a squarcia gola per 30 interminabili minuti, molestando le orecchie sensibili della cagnetta, uscita con i timpani rotti e la voglia di vendicarsi su pupazzi vudù dei mocciosi.

 

Medaglia Anhedonia (vocabolo amato da Woody Allen per l’incapacità di provare piacere) ai soliti cuor scontenti. Come ha ricordato Sergio Rubini in tv da Marco Giusti: “Quando c’era tanto Red Carpet dicevano ‘Ma i film sono brutti’!” (nb: ne sa qualcosa la grande Piera Detassis), ora che film e ospiti sono di innegabile qualità, frignano per la mancanza di divi e starlette. Targa “Dormono da piedi” ai lagnosi di cui sopra, dalla frase delle maestranze di cinema per chi è disattento sul set. Si sveglino con la lista di star che c’erano, e ci scusiamo umilmente per l’inedito spessore culturale della 10° edizione: Jude Law, Frances McDormand, Joel Coen, Renzo Piano, Riccardo Muti, Wes Anderson, Donna Tartt, Todd Haynes, William Friedkin, Dario Argento, Paolo Sorrentino, Paola Cortellesi, Sergio Rubini, Paolo Villaggio, Ettore Scola, Isabella Rossellini, Ellen Page, Pablo Larrain, Paolo Taviani, Monica Bellucci, Valeria Solarino, Elio Germano. Premio Pinocchio a “Truth”, film che tenta di rovesciare, con insinuazioni invece di prove, la verità già stabilita sul tentativo di impedire la rielezione di George W. Bush da parte dell’anchorman della Cbs Dan Rather. Le quattro pezze d’appoggio erano fasulle, contraffatte e la “gola profonda” ammise alla commissione d’inchiesta di aver mentito. Nominato “Rathergate” per l’eroico anchor finito in disgrazia nel 2004, con quattro senior producers della rete licenziati per l’imperdonabile sciatteria. Rather fece causa alla Cbs ma il tribunale di New York la rigettò per inconsistenza.

 

[**Video_box_2**]Titolo del Wall Street Journal: “Dan Rather, Still Wrong After All These Years.” Nel film il notorio pregiudizio liberal di stampa e cinecazzari è conclamata con oratoria altisonante, in barba all’etica professionale vaffanculata. Il pubblico in sala, abbagliato da Robert Redford e Cate Blanchett nei ruoli dei protagonisti, va in visibilio per la turlupinatura glamourous de’ sinistra. Targa “Te pìo e te lascio” al film “Alaska”, che racconta l’estenuante tira e molla della coppia protagonista, con “litigate violente e paonazze” a gogò. Targa “Ptomaine Palace” al buffet nel bar dell’Auditorium; dal soprannome yankee per una ristorazione scamuffa; anche se non avvelena con la ptomaina, il burp è bestiale.

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