Roberto Saviano (foto LaPresse)

Roberto Nembo Kid

Andrea Marcenaro
Gli ha preso la fissa delle emissioni, a questi yankee. La Volkswagen emette troppo, Roberto Saviano ha emesso roba non sua. Ma va a cagare: “ZeroZeroZero” aveva tra l’altro chiamato il proprio libro, Roberto.

Gli ha preso la fissa delle emissioni, a questi yankee. La Volkswagen emette troppo, Roberto Saviano ha emesso roba non sua. Ma va a cagare: “ZeroZeroZero” aveva tra l’altro chiamato il proprio libro, Roberto. Segno che una sgurgola di consapevolezza sul valore del prodotto, già aveva preso vita nell’autore. Niente. Mai che capiscano. Ha ricopiato, accusano. Si facessero i cazzi loro, i ricopiatori delle crisi mondiali. Devastanti merdate da loro stessi emesse, poi doppiate, e arricchite infine dalla brillante idea che riemettere un Obama potesse disperdere le puzze originali. Basta là. Si sta cercando di creare un continente nuovo, qui da noi. Sapevatelo. Con un Orbán. Che passi. Con un Hollande, detto tre minchie e un casco. L’impresa è ardua. E lo sappiamo da soli. Ma difendere la nuova Europa resta la parola d’ordine. La sua cultura. Gli eroi che le necessitano.

 

Ecco dunque Saviano: metà Omero, se fosse fiction, metà Milella, se fosse cronaca,  e per metà Muzio Scevola, se avesse un polso. Ircocervo acca 24 e fasullagine pura, accusano quelli. Capirete, per quanto ci riguarda, che non ci rassegneremo all’idea di farci schiantare un campione e mezzo concentrato in uno solo. Dall’estero. Come si chiama quel tipo del Daily Beast che ha rotto il cazzo a Roberto senza manco sapere, probabilmente, che “L’allegria, il pianto e la vita” (Eugenio, altro che Roby) sarebbe stato il libro epocale da recensire? Michael Moynihan. Nome sospetto, troppo esotico, bestia che non è altro. E ignorante. Dice il tipo: “Questo Saviano non sa niente, copia”. “Non intervista, incolla”. “Non inchiesta, ciurla”. “E non cita, si appropria”. Come se quelli fossero i problemi. Che Roberto, infatti, ha tranquillamente ammesso. Controbattendo: ma te, Moynihan, te ce l’hai l’ideale? Ce l’hai la mission? La forza di ricopiare con la mossa? La spinta civile e letteraria a inventare un nuovo stile sotto il piacere del giogo ipermorale? Non sarà fiction. Ma non-solo-cronaca. No-verificato. Ma no-credo falso. E già fu scritto, ciò che sto scrivendo? Sarà. Lo ricalco comunque e lo rivendo al paesello. Per l’ideale. E per me corrucciato. Non vogliono capire, di là dall’Oceano, i motivi di ordine superiore che vigono nel sud-Europa. Quello copia, insistono i noiosoni del Daily Beast, manco cavalcassero come vecchi cowboy il manzo di sempre: “Diversi sono i suoi casi di plagio”. Prendano il bloc-notes, allora. Nacque Ezio Mauro. Finì a Repubblica al posto di Lerner. Fabbricò degli infelici. Ne fece degli eroi. Egemonia gramsciana? Copie diffuse? Chissà. Tutte brave persone, erano. Galimberti un filosofo, forse e per esempio Augias, non l’ho capito mai bene, intelligente senz’altro.

 

[**Video_box_2**] Ostentatamente elegante, purtroppo. Ma Saviano, un vero Nembo Kid. Schiavi dell’abito erano tutti, e tutti eroi. Lo spirito iniziale ci sarebbe stato. Dovettero aiutarsi mano mano, alla bell’e meglio. Tennero botta, copiarono qualcosa, qualcosissima, soltanto per servire la causa. Un poco loro stessi. E Saviano sempre più Nembo Kid. Mauro lo sa. Ha semplicemente il culo che non l’hanno ancora intercettato in privato, mentre lo dice all’amico. Girino a questo punto pagina, i cowboy della supposta critica letteraria, e annotino la seguente: “Non a caso mi accusano anche ora”, si lamenta Saviano. Ha ragione. Intende il quarto complotto. Forse il quinto: Casal di Principe-Napoli-Roma-Washington-Pechino-Mosca, per impedirgli santità contro peccato. Controllo di legalità contro porcata. Nuova letteratura contro seminformazione. E osate voi dire, ma specificamente tu, miserello Moynihan dal giornalismo nella capoccia, o facciamo  della letteratura, osate voi dire che tutto questo, copiato o meno che sia, rappresenti “ZeroZeroZero”?

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.