Arriva Mimmo Lucano e La Sapienza torna agli anni '70

Il corteo di Forza Nuova, il presidio antifascista a Piazzale Aldo Moro e “Bella ciao” intonata sulle scale della Facoltà di Lettere. La cronaca della giornata del sindaco di Riace all'università romana

Francesco Cocco

Siamo nel 2019 ma per un giorno l'università La Sapienza è tornata ad essere quella degli anni '70. Con i fascisti in marcia verso piazzale Aldo Moro, gli antifascisti radunati a difesa (“Neanche un passo ci farete nella Sapienza, neanche un passo”), e il gran finale sulle note di “Bella ciao” che risuonano all'ingresso della facoltà di Lettere.

A fare da pietra dello scandalo Mimmo Lucano, il sindaco pro-migranti di Riace, chiamato a intervenire a un seminario sul tema “Convivenze”. Un evento contestato da Forza Nuova, che per l'occasione ha organizzato una marcia verso La Sapienza ottenendo come risposta un presidio antifascista.

    

Alla fine le due fazioni non si sono incontrate. Il corteo, una cinquantina di militanti capitanati dal leader di FN, Roberto Fiore, si è fermato a piazza Confienza. In testa uno striscione con la scritta “Mimmo Lucano nemico dell'Italia”, qualche fumogeno e cori contro il primo cittadino accusato di sostenere “una immigrazione incontrollata che sta uccidendo l'Italia”. 

    

Gli antifascisti hanno invece atteso il sindaco di Riace a piazzale Aldo Moro e lo hanno scortato verso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Lì, nell'aula 1 gremita di persone, Lucano ha tenuto il suo intervento riservando più di una stoccata al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Come quella, indiretta, sul caso Diciotti: “Tutti i cittadini possono sbagliare, fare degli errori, ma in ogni caso dobbiamo assumercene la responsabilità e affrontare a testa alta i processi, non trovare escamotage per evitarli”.

     

Video di Francesco Cocco

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