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La battaglia bipartisan di Castelnuovo Magra all'amianto

La località in provincia di La Spezia da qualche anno si è data l’obiettivo di bonificarsi completamente

Un territorio sano libero dall’amianto: è questo il sogno di Castelnuovo Magra, bellissima località in provincia della Spezia, che da qualche anno si è data l’obiettivo di bonificarsi completamente, in particolare dal pericoloso materiale. Come? Dando un contributo a quei cittadini che si impegnano a eliminarlo volontariamente.

 

“L’idea era nata con l’amministrazione precedente”, spiega al Foglio il sindaco Daniele Montebello. “L’assessore aveva previsto un bonus di un centinaio di euro per quei cittadini che si impegnavano a bonificare le proprie case”. “Poi nel 2014 siamo stati eletti noi e abbiamo deciso di mantenere questa idea, che ci sembrava buona, ma di potenziarla”. Il contributo per chi elimina l’amianto dalla propria abitazione è salito fino a un massimo di mille euro. “Con una modifica regolamentare del marzo 2016 abbiamo reso anche più semplice l’accesso a questa procedura. La cosa che ci ha fatto particolarmente piacere”, continua il sindaco, “è che la modifica regolamentare è passata all’unanimità, anche con il placet dell’opposizione”. I contributi potenziati “hanno aumentato la partecipazione dei cittadini”, continua Montebello. “Così si è passati dalle 4-5 domande alle 30 del 2016 e alle 52 del 2017, per un totale di 26 tonnellate di amianto smaltito nel 2016 e 43 tonnellate e mezzo nel 2017”. Anche l’esborso del comune è cresciuto in proporzione: “Nel 2016 abbiamo investito 15 mila euro, e nel 2017 34 mila”, spiega il sindaco. “Per un comune di 8.500 abitanti è un bell’investimento, che mostra l’intenzione di crederci veramente nel progetto. “Sono risorse che il comune prende dal conto capitale del bilancio e che vengono prevalentemente dagli oneri di urbanizzazione, cioè da quei contributi che versa chi compra o ristruttura casa”.

 

La “rottamazione dell’amianto” ora è finita, spiega il sindaco: gli incentivi infatti hanno cessato di esistere a fine 2017. Ma questo non vuol dire che la lotta all’amianto sia terminata. “Finito il periodo degli incentivi, chi ha l’amianto deve segnalarlo e smaltirlo senza ovviamente usufruirne”. L’obiettivo è quello di avere un territorio completamente “pulito”. Dopo la rottamazione delle abitazioni “stiamo seguendo da vicino insieme alla Asl due-tre casi di capannoni industriali”, conclude il sindaco. La lotta all’amianto va avanti. Anche senza incentivi.

 


 

Storie ed eccellenze locali, ovvero quello che i piccoli comuni italiani possono insegnare alle randi città. In collaborazione con Anci

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