Monumento ai caduti nel Parco XVII Aprile 1944 (foto Wikimedia)

Certi comportamenti

Redazione

Il rastrellamento del Quadraro con un puerile gioco di parole di Virginia Raggi

“17 aprile 1944: 74 anni fa il rastrellamento del Quadraro da parte delle truppe nazifasciste. 947 persone finirono nei campi di concentramento. Un momento terribile della nostra storia. Non dimentichiamo mai”. Lo ha scritto ieri su Twitter il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti.

 

 

Poi arriva il tweet della sindaca di Roma, Virginia Raggi: “Rastrellamento del Quadraro, la storia ci insegna che indifferenza o tolleranza verso certi comportamenti possono portare a crimini orribili. Saper riconoscere i segni e spegnere le scintille di odio è una grandissima responsabilità che abbiamo tutti noi”.

 

 

L’occasione è la cerimonia in Campidoglio per il settantaquattresimo anniversario del rastrellamento del Quadraro avvenuto a Roma il 17 aprile 1944. Hanno partecipato all’iniziativa Virginia Raggi in fascia tricolore, il presidente del’Aula Marcello De Vito, diversi assessori e consiglieri comunali. Raggi ha poi consegnato ai sopravvissuti del rastrellamento del Quadraro l’onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, concessa dal capo dello stato. Ora, non ci vuole un genio della semantica per capire che un cinguettio su quei fatti avrebbe dovuto almeno contenere una delle seguenti parole: deportazione, fascisti, nazisti, campi di concentramento. Invece no, “certi comportamenti” e di “scintille di odio”. Tra pochi giorni sarà il 25 aprile. E speriamo che Virginia Raggi sappia comportarsi da sindaco di Roma sulla Brigata Ebraica. Un anno fa, la comunità ebraica boicottò le celebrazioni ufficiali a causa della presenza delle bandiere filopalestinesi. A proposito di “certi comportamenti”.