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Poi lui s'è impiccato. Il caso è chiuso

Maurizio Crippa

Una ragazzina di 14 anni di Cassino ha denunciato, in un tema in classe, le violenze subite dal padre. L'uomo si è ucciso in una chiesa sconsacrata

Forse alla fine è un bene se la scuola, inseguendo le utopie della Buona scuola, abolirà un giorno o l’altro il “tema libero” in classe. Non sai mai come va a finire, ma spesso male. Non c’è più uno straccio di spiraglio, ormai, per sperare che la ragazzina di 14 anni di Cassino abbia inventato tutto, nel tema “Racconta alla mamma una cosa che non hai mai voluto dirle”. Quando ha scritto: papà mi ha violentata più volte, che abbia inventato, come quella della verginità a un milione di euro. Il padre si è impiccato in una chiesa sconsacrata. Comunque la si giri, è tragedia più tragedia. Niente da aggiungere, se non questo paio di cose. Il padre, denunciato attraverso la scuola, era stato allontanato, con tanto di braccialetto elettronico. La moglie e madre ieri ha detto che le cose scritte sui giornali “l’hanno portato a questo”. E “non si sapeva ancora se era vero”. Del resto è una notizia, è cronaca. E probabilmente sono stati rispettati i crismi della privacy dei minori, la Carta di Treviso (non siamo stati a controllare). Però, in un posto come Cassino, se il giornale dice che “un tale che fa l’agente carcerario” eccetera, volete che non si capisca? E il caso era grave? Ma valeva per forza la cronaca, il rito immediato? E poi, la professoressa. Ha letto, è una cosa terribile. E’ andata a denunciare. Ma forse, prima, poteva convocare i genitori, e consegnare il foglio: “Vostra figlia ha scritto questo”. Magari sarebbe finita allo stesso modo. Ma che importa ormai, il caso è chiuso.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"