Foto tratta dal profilo Facebook di don Massimo Biancalani

Fasci da canonica e preti da piscina

Maurizio Crippa

Che cosa non funziona col buonsenso (e pure con il principio di laicità) nell’idea di Forza Nuova di andare a controllare la messa di don Biancalini a Pistoia

Vai a lavarti nella piscina di Siloe, disse Gesù al cieco nato. Ciechi nati lo siamo un po’ tutti, di fronte agli sconvolgimenti migratori che viviamo, ma c’è davvero da strabuzzare gli occhi sentendo i fascistoidi di Forza Nuova annunciare la loro partecipazione domani alla messa di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, per non “lasciare i principi della dottrina cattolica alla berlina di chi si rifà alle perverse idee del lobbista Soros”.

 

Don Biancalini è il prete ormai famoso per aver portato alcuni richiedenti asilo in piscina. Non a recuperare la vista, ma a togliersi un po’ di caldo.

La cosa non ha garbato al catechismo degli xenofobi: “Ormai alcuni preti pensano che fare una foto con immigrati in piscina e lanciare anatemi contro i fascisti sia fare religione”. Quindi via alla sorveglianza domenicale. Detto fatto, arriva l’interpretazione inautentica sul sito di Rep.: “Pistoia, dopo le minacce la resa del vescovo”. Presto rettificata: “Il vescovo invia il vicario, don Biancalini non dirà messa da solo”, il che significa esattamente il contrario di una resa. E in effetti, in un post sul sito della diocesi, il vescovo Fausto Tardelli ha detto: “Credo che qui si stiano davvero oltrepassando i limiti. Spero solo che si voglia scherzare, anche se lo scherzo mi pare di cattivo gusto”. Che spetti a Forza Nuova stabilire se “il motto Dio Patria Famiglia sia oggi più che mai valido”, oltrepassa i confini del buonsenso e anche quelli della laicità di un normale stato di diritto. Ma laicità positiva a parte, resta che anche la chiesa dovrebbe fare attenzione: se dobbiamo dare retta ai social, la teologia di Forza Nuova piace pure a tanti cattolici tradizionalisti. I gesti profetici sono belli, ma hanno il rischio di essere male interpretati persino dai fedeli. E figurarsi dagli energumeni xenofobi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"