Per una volta la Germania copia l'Italia: più controlli sui vaccini negli asili

Daniel Mosseri

Il ministro della Salute ha depositato una proposta di legge che commina multe ai genitori che non consultano i medici sui vaccini per i propri figli

Berlino. Che non si dica che la Germania non ci aveva già pensato. Tant’è che fonti vicine al ministero della Salute a Berlino ricordano che una misura del genere nella Repubblica federale esisteva già. Nessuno afferma però che un recente servizio televisivo in arrivo dall’Italia sull’obbligo di vaccinare i bambini abbia lasciato indifferente il ministro della Salute, Hermann Gröhe. Lo stesso che poche ore fa ha depositato un disegno di legge per rendere più stringente il controllo sui genitori anti-vax. “Nessuno può dimostrare indifferenza davanti al fatto che oggi si muore ancora di morbillo”, ha detto Gröhe alla Bild.

 

Secondo il progetto del politico democristiano, l’obbligo già in vigore per i genitori tedeschi di consultare un pediatra per discutere di vaccini non basta più. Sebbene non abbia assunto i connotati politici che ha in Italia, anche in Germania la questione è all’ordine del giorno. Già a gennaio Lothar Wiele, presidente dell’Istituto Robert Koch di Berlino per la prevenzione delle malattie infettive, aveva affermato: “E’ triste constatare come la Germania sia l’ultimo paese in Europa nella lotta all’eradicazione del morbillo”.

 

Gröhe, già segretario generale della Cdu, ha dunque pensato di ingaggiare nella battaglia pro-vax l’istituzione più vicina ai piccoli in età vaccinale: l’asilo. Starà dunque al direttore del nido o della scuola materna denunciare alle autorità sanitarie i genitori che sfuggano all’obbligo di Beratung, di consultare cioè un medico in ordine alle vaccinazioni, che restano al momento “consigliate”. Ai genitori renitenti, il ministero infliggerà poi una bella multa da 2.500 euro. La procedura è invero un po’ farraginosa e carica i Kita – l’abbreviazione usata per indicare gli apprezzati Kindertagesstätte tedeschi che per qualità e capillarità fanno assomigliare la Germania a una grande provincia di Reggio Emilia – di una nuova responsabilità.

 

Vuoi per il gravame aggiuntivo, vuoi per la tendenza tutta italiana all’omertà – termine che nel vocabolario tedesco probabilmente non ha neppure un corrispettivo – da noi un progetto del genere si risolverebbe in uno sciopero della categoria. Più pratici del ministro sembrano essere i medici pediatri tedeschi, il cui presidente Thomas Fischbach ha recentemente dichiarato: “Senza vaccini niente Kita, niente scuola, niente educazione”. Chiedendo, in altre parole, di fare come in Italia.

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