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Giusto o sbagliato, ora friggere è reato

Giovanni Battistuzzi

La Cassazione ha condannato una coppia di Monfalcone per "molestie olfattive". Ora per cucinare fritti bisognerà ottenere il benestare del vicinato?

Friggere da qualche giorno può creare più di un problema e questa volta non al giro vita, bensì alla fedina penale. La Cassazione – con la sentenza 14467/2017 – ha condannato una coppia di Monfalcone per "molestie olfattive", un reato che non esisteva e che ora è inquadrato in quello di "getto pericoloso delle cose" previsto dall'articolo 674 del Codice penale.

 

Tutto è nato da una lite tra condomini di qualche anno fa. Gli inquilini di un appartamento al primo piano friggevano spesso, cucinavano speziato e la cosa infastidiva quelli del terzo piano. E così, dopo diverse lamentele i secondi hanno portato i primi in tribunale e la Cassazione ha condannato in via definitiva la coppia in quanto "molestatori olfattivi".

Quali siano i limiti oltre i quali da normali cuochi si diventa molestatori olfattivi non è ancora chiaro, come non è chiaro quanto è consentito friggere e se sia necessario ottenere il benestare del vicinato per poterlo fare. Al di là delle difficoltà di inquadramento del reato, appare evidente che la sentenza della Cassazione si inserisce all'interno di un generale atteggiamento di iper attenzione verso il cibo, sia nel contesto della tutela della salute, sia in quello riguardante l'origine, la produzione, insomma la dimensione etica di quanto si mangia.

 

Quello relativo agli odori è solo l'ultimo passo di un paternalismo alimentare che ci vorrebbe imporre di pensare alle nostre scelte in cucina come la causa o la soluzione, come scritto da Luciano Capone sul Foglio, "di molti dei problemi dell’umanità: inquinamento, deforestazione, riscaldamento globale, guerre, povertà, fame e migrazioni". E questo accade in contemporanea a un'attenzione sempre maggiore dello stato nei confronti degli alimenti e dei piatti tipici della tradizione italiana, molti di questi fritti. 

Come ci si comporterà adesso nel caso in cui qualcuno vorrà cucinare in casa arancini, panelle, mozzarelle in carrozza oppure olive all'ascolana? Sarà considerato un molestatore olfattivo o una persona che porta avanti la tradizione gastronomica italiana?

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