Alcuni degli ulivi espiantati nei terreni su cui passerà il Tap (foto LaPresse)

Sabina Guzzanti e il complotto della Xylella. Tutta colpa del Tap

Luciano Capone

Dopo aver sostenuto che il batterio era stato diffuso per sostituire gli ulivi pugliesi con quelli Ogm, ora ci spiega che l'obiettivo, in realtà, è quello di preparare la strada al gasdotto. Sembra una scena di Amici miei, ma è tutto vero

È ritornata Sabina Guzzanti a spiegarci il complotto degli ulivi. Prima diceva che era stata diffusa la Xylella per fare gli interessi della multinazionale Monsanto per sostituire gli ulivi pugliesi con quelli Ogm.

Ora ci dice che il complotto c'è sempre, ma che stavolta la Xylella serve a fare gli interessi della multinazionale Tap. I cattivi si sarebbero messi come Pollicino a contagiare gli ulivi lungo il tragitto della Tap per far spiantare gli alberi e preparare la strada del gasdotto.

In pratica per far passare un gasdotto di 8 chilometri e spostare 200 ulivi ci sarebbe stato un complotto che fa seccare milioni di piante, distrugge l'olivicoltura pugliese e che ha prodotto una crisi internazionale che coinvolge tutta l'Europa e il Mediterraneo.

 

 

Mi ricorda la scena di Amici Miei, quando la religiosissima fidanzata dell'architetto Rambaldo Melandri sostiene che il Signore abbia mandato l'alluvione su Firenze per evitare che nella loro prima notte accada l'irreparabile:

"Oh brutta imbecille! E Dio per far restare vergine una come te affoga tutta Firenze?!"

 

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  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali