Foto di Dimitris Kamaras via Flickr

I sospetti jihadisti arrestati a Venezia erano del Kosovo

Redazione

Il blitz nella notte ha sgominato una cellula terroristica nel capoluogo veneto. Effettuate altre dodici perquisizioni. Si conferma che il pericolo terroristico per l'Italia arriva dai Balcani

Questa notte polizia e carabinieri hanno arrestato tre persone e messo in stato di fermo un minorenne in pieno centro a Venezia, con l'accusa di avere formato una cellula jihadista. I quattro sono tutti cittadini del Kosovo con regolare permesso di soggiorno e abitavano nel centro storico. I tre arrestati sono Fisnik Bekaj, 24 anni, Dale Haziraj di 25 (già noto alle forze dell'ordine per aver minacciato il suo datore di lavoro) e Arjan Babaj, 27 anni, il predicatore e leader della presunta cellula. Erano tutti camerieri in due bar di San Marco e avevano manifestato l'intenzione di andare in Siria per unirsi alle milizie islamiste.

Le indagini, dicono fonti della procura al Foglio, erano partite alcuni mesi fa dopo l’arresto e l’espulsione di un presunto jihadista in territorio veneto. Gli investigatori del Reparto Operativo e della Digos sono riusciti a individuare i soggetti appartenenti alla cellula, a ricostruire le loro relazioni, a verificare la loro radicalizzazione religiosa, e a sorvegliare i loro luoghi di frequentazione.

 

Da alcune intercettazioni avvenute nelle ore seguenti i fatti di Westminster sarebbe stata evidente l'eccitazione e la gioia per quanto accaduto. E' emerso anche che i tre stessero cercando manuali di combattimento corpo a corpo che comprendevano anche le tecniche dell'uso dei coltelli, per progettare un attentato in città. "Abbiamo controllato ogni loro rapporto, ogni loro contatto con il mondo esterno e siamo riusciti anche ad inserirci e controllare il loro mondo telematico e tutto quello che riuscivano a comunicarsi e ad indottrinarsi", ha detto il procuratore.

 

Oltre al blitz di carabinieri e poliziotti, coordinati dalla procura distrettuale antimafia e antiterrorismo di Venezia, nella notte sono state eseguite anche altre dodici perquisizioni, dieci a Venezia, una a Treviso e una a Mestre.

 

Da anni l'intelligence italiana avvisa che il pericolo maggiore di infiltrazioni estremiste e quindi di attentati in Italia viene dai paesi dei Balcani, dove un numero di musulmani ha aderito all'ideologia dei gruppi estremisti come lo Stato islamico e al Qaeda.

Di più su questi argomenti: