“Chi vota No è un imbecille”: il finto Umberto Eco fa insorgere gli "webeti"

Redazione
L'autore della “trollata” è Ermes Maiolica, ma molti hanno preso la notizia per buona, insultando l'autore delle dichiarazioni e protestando contro lo scrittore morto il 19 febbraio scorso.
“Chi voterà NO è un imbecille e i grillini sono una legione d’imbecilli”. A scatenare il cosiddetto “popolo del web” ci ha pensato Umberto Eco. Peccato che lo scrittore sia morto il 19 febbraio scorso. Gli ingredienti della bufala virale sono sempre gli stessi: prendi la sortita pubblica reale di un personaggio famoso, le “legioni di imbecilli” appunto, cuocila nel brodo del trend del momento, il referendum costituzionale, stuzzica i più suscettibili del reame, i grillini, aggiungi fantasia e qualunquismo qb.

 

L'autore della “trollata” è Ermes Maiolica, metalmeccanico di professione e “bufalaro” per propensione (e divertimento). Ha pubblicato un post su una pagina che sfrutta, per somiglianza verbale, il nome di Sky Tg24, ha inserito l'immagine di un uomo qualunque che assomiglia a Umberto Eco – la scritta “basta un Sì” sulla maglietta fa pure da traino – e ha scelto un titolo ad hoc. Le argomentazioni, mai nel merito della riforma, sono una macedonia di frasi fatte facilmente reperibili in rete, con chiusura fragorosa: “Grullini e Salvini voteranno NO perché sono una legione d’imbecilli”.

 

La “notizia” non sta tanto nel post in sé, quanto nei commenti. In pochissimi hanno capito la non veridicità della notizia, per il resto hanno protestato e insultato. Gran parte degli epiteti sono irriferibili, qualcun altro è al limite: “Non comprerò mai più un tuo libro…pancione venduto…opinionista lecchino di regime col cervello ormai ingolfato dal grasso”, si legge. Oppure: “Questa riforma della Costituzione mi fa schifo, tu vecchio giudicami pure imbecille ma sappi che ho un cervello non attaccato dall’arteriosclerosi. VOTO QUNDI NO per i contenuti sbagliati della riforma e con l’occasione sono anche felicissimo con il mio NO di dare un dispiacere a corrotti, e burattini al servizio di banche ed affaristi”.

 

“La mia filosofia è che dobbiamo smetterla di incolpare il sistema per qualunque cosa, il sistema che ci controlla, il sistema che ci informa. Vorrei far capire che in rete siamo noi stessi il sistema, tutto dipende da noi”, spiegava lo stesso Ermes Maiolica in un'intervista del novembre 2015. E pensare che sarebbe bastata una velocissima ricerca su Google per non fare la figura dei “grullini”. Ma si sa, il sistema...
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