La manifestazione nazionale dei vigili urbani a Roma (foto LaPresse)

Sul caso dei 767 vigili malati durante il Capodanno 2015 per ora brindano i sindacati

Redazione
Per il tribunale della Capitale tutte quelle assenze non furono frutto di uno sciopero e non furono organizzate dai sindacati: "Saranno valutate caso per caso".

Quei 767 poliziotti della Municipale di Roma che presentarono un certificato di malattia per non recarsi al lavoro nella notte di Capodanno del 2015 "saranno valutati caso per caso". Per il tribunale della Capitale infatti tutte quelle assenze non furono frutto di uno sciopero e non furono organizzate dai sindacati.

 

Alla Fp Cgil quindi è stata annullata la sanzione di 20 mila euro comminata dal Garante degli scioperi in quanto le 767 assenze erano da considerarsi una "forma anomala di protesta, elusiva della disciplina dello sciopero nei servizi pubblici essenziali". Il tribunale, infatti, ha accolto il ricorso della Uil che sottolineava come "i comportamenti individuali dei dipendenti non possono essere ricondotti ad una astensione collettiva e devono essere oggetto di valutazione singola, caso per caso". Non si sarebbe dunque trattato – secondo i giudici – di una ritorsione nei confronti dell'allora sindaco di Roma Ignazio Marino che, con il sostegno del presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, aveva deciso di introdurre la rotazione obbligatoria dei poliziotti municipali romani.

 

E così, nonostante il sottosegretario della Pubblica amministrazione Angelo Rughetti dica che "questa storia mi fa venire il sangue al cervello", e in attesa delle motivazioni della sentenza, brindano i sindacati: "Passati i furori mediatici della vicenda e i tentativi di punizione esemplare per i sindacati, finalmente si è fatta chiarezza i sindacati si sono comportati correttamente", ha detto Roberto Chierchia della Cisl.

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