Aleppo (foto LaPresse)

L'Onu boccia l'offerta russa di una tregua di 8 ore in Siria. Mogherini e Gentiloni contro le sanzioni a Mosca

Redazione
Per il ministro degli Esteri italiani le sanzioni sarebbero inutili: serve esercitare "una leva tutta politica", per risolvere la situazione ad Aleppo.

Mentre l’Onu boccia la proposta della Russia di una tregua di otto ore, per giovedì, dei raid aerei su Aleppo, giudicando queste "del tutto insufficienti per inviare gli aiuti umanitari", prima l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza comune, Federica Mogherini, e poi il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, hanno allontanato l'ipotesi di nuove sanzioni alla Russia.

 

"Nessuno stato membro le ha proposte", ha dichiarato Mogherini in una pausa dell'incontro dei ministri degli Esteri dell'Ue, sottolineando però come sia stato inviato a Mosca un "forte richiamo" affinché fermi immediatamente i bombardamenti su Aleppo e anticipando come domani l'Unione "inizierà colloqui in particolare con la Turchia, l'Iran, l'Arabia Saudita, e con differenti gruppi dell'opposizione siriana, inclusa la società civile, le donne, le minoranze cristiane e le altre, per iniziare a pensare alla fase del post conflitto".

 

Gentiloni ha invece chiesto a Bruxelles di escludere l'utilizzo di sanzioni alla Russia e di esercitare invece "una leva tutta politica" nei confronti di Mosca, per cercare di arrivare velocemente a un'intesa: le sanzioni, secondo il nostro ministro degli Esteri, "non sarebbero uno strumento particolarmente utile per affrontare il dramma di Aleppo. I loro effetti si vedrebbero nel giro di mesi o anni, mentre il conflitto va risolto subito".