foto di Sepp Schimmer (via Flickr)

Il diritto alla vita sta per essere ucciso

Redazione
In Olanda vogliono l’eutanasia pure per i non malati. Una mostruosità.  

I ministri della Salute e della Giustizia olandesi hanno informato il Parlamento che stanno approntando una nuova norma che consente l’eutanasia non solo alle categorie già previste, malati terminali e affetti da patologie psichiatriche o da demenza. Ora il suicidio assistito dovrebbe essere consentito a chiunque. “Le persone che hanno l’opinione, attentamente considerata, che la loro vita sia completa, devono, sotto criteri ben definiti, poter terminare la loro esistenza in maniera che considerano dignitosa”. Anche se ammantato da un linguaggio burocratico e asettico, questo testo esprime una concezione della vita e della persona che contrasta con i più evidenti principi di umanità.

 

In Olanda già ora l’eutanasia è endemica: nel 2015 vi hanno fatto ricorso ben 15 mila persone. Questo significa che i criteri della legge vigente, che tra l’altro consente l’eutanasia anche per i minorenni, sono stati applicati con larghezza impressionante. Se l’anno prossimo verrà approvata la nuova normativa, in pratica non ci saranno più limiti di nessun tipo. Che cosa vuol dire che una persona considera di aver completato il suo itinerario esistenziale? Vuol dire che non si sente più utile a nessuno, che non ha più aspettative, cioè che si sente o è stata abbandonata alla sua solitudine e alla sua disperazione. La comunità, di cui lo stato è espressione, invece di cercare di aiutare le persone a uscire da questa condizione, offre solo l’assistenza al suicidio.

 

Il primo dei diritti umani, il diritto alla vita, viene da una concezione universalmente accettata dell’unicità della persona umana e del carattere inviolabile della sua vita. Inviolabile comunque, anche da se stesso. I democratici e civili governanti olandesi hanno deciso di violare questo principio, ma nessuno se ne preoccupa. Forse intossicati dal politicamente corretto, gli osservatori non vedono l’enormità di questi propositi, li considerano persino una applicazione dei cosiddetti “diritti civili”. Ma che diritto è quello che nega il presupposto di tutti i diritti, quello alla vita, che spirito sociale è quello che offre solo una fiala di veleno a chi si sente solo? I diritti umani sono parte integrante dei principi che consentono l’adesione all’Unione europea.

 

Però nessuno ha mai pensato di censurare la loro violazione quando avviene sulla base di una concezione distorta dell’estensione dei diritti civili, come accade in Olanda. Si controllano in modo occhiuto i decimali dei bilanci preventivi, si dettano norme sul calibro dei legumi, si determinano standard igienici e sanitari, per garantire il rispetto delle regole europee. Ma per difendere la regola fondamentale, quella della vita inviolabile, nessuno muoverà un dito.

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