Salvatore Ligresti con la figlia Jonella (foto LaPresse)

Sei anni di carcere a Ligresti nel processo di primo grado

Redazione
Si chiude a Torino l'ultimo dei tre procedimenti per falso in bilancio e manipolazione del mercato nell'ambito della vicenda Fonsai, per un buco nelle casse del gruppo assicurativo. 5 anni e 8 mesi alla figlia Jonella e 2 milioni di euro di multa.

Si chiude l'ultimo dei tre processi di primo grado nell’ambito della vicenda Fonsai, iniziata con gli arresti di tutta la famiglia Ligresti a luglio 2013. Il tribunale di Torino ha condannato a 6 anni Salvatore Ligresti e a 5 anni e 8 mesi la figlia Jonella. Ai due, che erano accusati di falso in bilancio e manipolazione del mercato, è stata anche inflitta una pena pecuniaria di 2,2 milioni di euro in totale. Il processo riguardava il buco da oltre 800 milioni di euro nei bilanci del gruppo assicurativo che ha portato a un doppio aumento di capitale e alla fusione con Unipol.

 

Secondo la procura furono omessi dalle riserve sinistri dei bilanci 2010 di FonSai e Milano Assicurazioni per oltre 500 milioni di euro, che avrebbero causato un danno agli azionisti di 251 milioni di euro. Condannati anche l'ex revisore di Fondiaria Sai Riccardo Ottaviani (2 anni e 6 mesi) e l'ad di Fonsai Fauso Marchionni (5 anni e 3 mesi). Assolti invece Antonio Talarico, ex vicepresidente della compagnia assicurativa, e l'ex revisore Ambrogio Virgilio.

 

Nel corso del procedimento – suddiviso tra i tribunali di Torino e di Milano – l’altra figlia, Giulia Ligresti, aveva già patteggiato a due anni e 8 mesi, mentre sono stati assolti tutti gli altri imputati tra cui anche il terzo figlio Ligresti, Gioacchino Paolo. La procura generale di Milano ha però impugnato la sentenza di primo grado insieme alle parti civili rappresentata da oltre duemila azionisti di Fonsai.

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