Mariano Rajoy (foto LaPresse)

Pil italiano fermo e la Spagna verso le elezioni. Le notizie del giorno, in breve

Redazione
Tutto quello che è successo venerdì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni.
DALL'ITALIA

 

L’Istat ha pubblicato i dati aggiornati sull’andamento del pil nel 2016. Le cifre hanno confermato le stime del 12 agosto circa la crescita dell’economia nel secondo trimestre dell’anno, che è stata nulla. Allo stesso tempo, i dati acquisiti hanno migliorato la previsione della crescita dell’econmia su base annua, portandola dallo 0,7 previsto ad agosto, allo 0,8 per cento.

 

“Il pil è in crescita. Questo è il mio commento”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in seguito alla pubblicazione dei dati Istat.

             



Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha parlato alla platea del forum Ambrosetti di Cernobbio. Renzi ha sostenuto che il dato di crescita annua dello 0,8 per cento è positivo, perchè migliore di quelli del 2015 e del 2014, ma non sufficiente per garantire al paese di raggiungere il gruppo di testa delle economie europee. “C’è stato un eccesso di toni per responsabilità diverse, anche mie”, ha detto il premier circa il referendum, aggiungendo che anche in caso di sconfita “non c’è la fine del mondo”.

 



Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha parlato dopo le dimissioni di 5 dirigenti romani avvenute giovedì: “Siamo determinati a lavorare per il bene della città. Queste dimissioni non ci spaventano”.

 



Svelato il piano industriale di Fs. Renato Mazzoncini, ad di Ferrovie dello stato, ha rivelato dettagli sul piano industriale che la compagnia presenterà a fine mese. Mazzoncini ha spiegato che entro il 2016 conta di procedere alla fusione con Anas, mentre nel 2017 potrebbero essere quotate in borsa alcune controllate di Fs. L’ad ha escluso ipotesi di scorporo nel gruppo.

 



Borsa di Milano. FtseMib +1,54 per cento. Differenziale tra Btp e Bund a 121 punti. L’euro ha chiuso in ribasso 1,11 sul dollaro. 

 

 

 

DAL MONDO

 

Il presidente del governo spagnolo uscente, Mariano Rajoy, non ha ottenuto la fiducia dal Congresso dei deputati, dal momento i socialisti non gli hanno concesso il sostegno, neppure uscendo dall’Aula. Se nessun candidato otterrà la fiducia entro il 31 ottobre, la Spagna sarà costretta a celebrare nuove elezioni politiche, le terze in un anno (probabilmente a dicembre).  

 



L’Isis rivendica l’attacco in Danimarca. In una nota sul suo sito di propaganda, l’Isis ha affermato che Mesa Hodzic fosse un suo combattente, usando la formula  già utilizzata per gli altri attentatori in occidente. Hozdic il 31 agosto aveva sparato a due agenti e un passante, ferendoli, a Christiania, sobborgo di Copenhagen. L’uomo era rimasto a sua volta ferito ed era morto il 2 settembre. Se la rivendicazione corrispondesse al vero,  si tratterebbe del primo attentato di matrice islamica in Danimarca.

 



La disoccupazione negli Stati Uniti è rimasta ferma al 4,9 per cento per il terzo mese consecutivo. I dati ufficiali sul mercato del lavoro hanno spiegato la stabilità dell’indice con un calo nel numero di nuovi posti di lavoro nel mese di agosto, passato a 151 mila dai 271 mila di luglio.

 

Il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, ha affermato che il suo paese non pagherà mai per il muro sulla frontiera che il candidato repubblicano Donald Trump vorrebbe costruire se eletto.

 



Morto il presidente dell’Uzbekistan. Venerdì il governo uzbeko ha annunciato la morte  per emorragia cerebrale del presidente Islom Abdug’aniyevich Karimov, mettendo fine alle speculazioni causate dalla sua assenza da eventi pubblici. Karimov aveva governato il paese dal 1989, come segretario generale del Partito comunista, e poi dal 1991 come presidente.

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