Il ministro dell'Interno Angelino Alfano (foto LaPresse)

Dopo Nizza, Alfano ribadisce che anche per l'Italia "il rischio zero non esiste"

Redazione
Riunione del comitato antiterrorismo al ministero dell'Interno. "Il nostro paese è tra gli obiettivi naturali, ma i reparti antiterrorismo sono costantemente all'erta".

“Il sistema della sicurezza italiana è in continua tensione funzionale”, spiega il ministro dell’Interno Angelino Alfano all'indomani della strage di Nizza. “I nostri reparti sono specializzati e di nuova concezione. Continuano a svolgere azioni di prevenzione e controllo con piani ben precisi”. L’Italia sarebbe comunque a rischio perché “parte di quel mondo libero che si oppone al terrorismo” e quindi resta “un obiettivo naturale. Non esiste il rischio zero”.

 

Ma i controlli “nelle carceri, negli aeroporti e nelle stazioni sono costanti. Anche sui trasferimenti di denaro, nelle telecomunicazioni e nel web, e l’allerta è alta. Solo ieri sera stavamo compiendo un’esercitazione nella stazione centrale di Roma Termini. Dal 2015 la Digos ha arrestato 55 persone sospettate di terrorismo, a cui si aggiungono 28 arresti effettuati dai carabinieri, ha continuato Alfano. "Dal 2002 abbiamo espulso 28 imam, proprio per ragioni di cautela e antiterrorismo”.