Foto di Marina Verdenelli, via Ansa 

Scosse di terremoto nelle Marche: si sono sentite da Roma alla Slovenia

Redazione

Nessun danno grave dopo che un sisma di magnitudo 5.7 ha colpito le province di Pesaro, Urbino e Ancona. Il presidente Acquaroli, dopo aver sentito Curcio, ha disposto la chiusura delle scuole

Un terremoto di magnitudo 5.7 ha colpito alle 7 di stamattina la costa tra Pesaro e Fano, nelle Marche. Alla prima scossa, che ha dato il via a uno sciame sismico ne è seguita un'altra poco dopo le otto di magnitudo 3.1. Il terremoto è stato avvertito il tutto il nord est e il centro del paese: si hanno testimonianze da Padova, Rimini e Roma, ma anche da città della Slovenia, Bosnia e Croazia. Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l'epicentro si trovava nel mare Adriatico, a 8 chilometri di profondità. Per la regione Marche è il secondo terremoto in una settimana: infatti il 2 novembre ad Ascoli Piceno è stata avvertita una forte scossa di magnitudo 3, preceduta da un boato.

  

Il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, dopo un colloquio con il capo della protezione civile Fabrizio Curcio ha disposto la chiusura delle scuole in provincia di Ancona, Pesaro e Urbino. Non si segnala nessun danno grave, ma i treni all'altezza di Ancona sono stati sospesi per precauzione. Anche la linea ferroviaria Bologna-Pescara è stata interrotta, ma all'altezza di Rimini (tra Rimini e Varano). Secondo alcune immagini diffuse sui social network, la stazione di Ancona avrebbe riportato alcuni danni. "Tanto spavento, ma da quanto ci risulta al momento non dovrebbero esserci danni a persone né a cose", ha detto alle agenzie il sindaco, Valeria Mancinelli. "Al momento non risulta nessun danno significativo ed evidente".

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fa sapere da Palazzo Chigi di essere in contatto con il presidente della regione e con la protezione civile.

  

 

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