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Le bugie dell'ex M5s De Bonis sul grano ucraino

Annarita Digiorgio

Indagato per diffamazione il senatore e presidente dell'associazione GranoSalus che dal Movimento è passato a Forza Italia. Dalla lotta contro il glifosato ai dubbi sulla xylella, fino agli allarmi sul grano importato

La procura di Bari ha deciso di procedere contro il senatore Saverio De Bonis, indagato per diffamazione per aver offeso la reputazione di Italmopa, associazione di categoria che rappresenta in Italia l'industria molitoria, riunendo le aziende che producono, lavorano e distribuiscono farine.  

Il senatore De Bonis, eletto nei 5 stelle e ora passato in Forza Italia, è il presidente dell’associazione GranoSalus, in lotta contro il glifosato e il grano importato. Per questo, da anni, lancia allarmi contro le navi che arrivano in Italia e che a suo dire sono cariche di grano avariato, sostanze puzzolenti e insetti, che i porti non controllano consentendone la lavorazione alle aziende di molitura e l’immissione in commercio.

E’ stato così anche nel 2017, quando De Bonis diffuse un comunicato stampa, ripreso da diverse testate, in cui denunciava che al porto di Bari era fermo un carico di grano avariato proveniente dall’Ucraina (sue mete preferite). In realtà si scoprì subito che quella nave trasportava argilla. Il post fu cancellato insieme agli articoli, ma oggi De Bonis, che non ha smesso di denunciare anche con interrogazioni parlamentari ogni nave che arriva in Italia sospetta di trasportare grano, viene mandato a processo per diffamazione.

Italmopa smentì subito nel 2017 la bufala del senatore: “L’Associazione Industriali Mugnai d’Italia esprime la sua incredulità e il suo più profondo sconcerto di fronte all'ennesimo, assurdo attacco dell'Associazione GranoSalus nei riguardi delle importazioni di frumento duro". “Siamo esterrefatti, increduli”, commentava Cosimo De Sortis, presidente di Italmopa: “Una storia grottesca che avrebbe meritato solo un sorriso patetico nei riguardi degli autori dello scoop. Ed invece siamo profondamente preoccupati dal susseguirsi di aggressioni immotivate ed ingiustificabili e dalla crescente violenza verbale nei riguardi delle importazioni, peraltro indispensabili, di frumento duro. Alcune Associazioni di produttori agricoli hanno deliberatamente optato per un’irresponsabile politica di comunicazione volta ad infondere nelle Pubbliche Autorità e nei consumatori un sentimento di diffuso sospetto sul frumento di importazione. Una strategia che risponde a esclusivi interessi sindacali e di categoria abilmente camuffati dietro un presunto interesse generale del tutto inesistente”.

Nonostante le diverse smentite e figuracce, De Bonis non si arrende. Risale allo scorso settembre una interrogazione parlamentare ai ministri Roberto Speranza e Stefano Patuanelli su un altro presunto carico di grano avariato su una nave proveniente dal Canada e sbarcata a Ravenna con prodotto acquistato dalla Casillo Commodities, una delle principali aziende distributrici del settore. 

Oltre all’allarmismo e alla disinformazione sul grano importato, De Bonis è stato anche uno dei principali esponenti delle tesi complottiste sulla xylella, che a suo dire era causata dall’uso di glifosato e frutto di fantasia. Proprio per queste sue posizioni sull'agricoltura Beppe Grillo se ne innamorò e lo candidò in Parlamento dopo averne diffuso le tesi sul suo blog.

Venne persino nascosta la sua fedina penale, che secondo le regole del Movimento ne avrebbe impedito la candidatura. De Bonis infatti aveva già dal 2015 una condanna dalla Corte dei Conti perchè aveva partecipato a un bando della regione Basilicata per ottenere contributi regionali per la sua azienda agricola dichiarando il falso, cioè di essere un “giovane imprenditore”, in modo da poter ottenere punteggi e contributi superiori.

De Bonis è finito anche nel mirino dell'Ordine degli agronomi di Matera: il parlamentare, infatti, sarebbe stato etichettato come "agronomo" pur non avendone i titoli.

Una delle sue prime iniziative da parlamentare fu proprio presentare la richiesta di una commissione di inchiesta sulla xylella insieme al collega Lello Ciampolillo. Dopo essere stato esplulso dal M5s, il senatore è finito tra i responsabili del Maie e poi ha aderito al partito di Berlusconi. "La mia storia mi porta in Forza Italia” ha dichiarato De Bonis.

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