Vaccini e assistenza sanitaria. Così Roma accoglie i profughi ucraini

Due poli vaccinali per immunizzare da Covid e altre malattie adulti e bambini che scappano dalle bombe di Putin

Giorgio Caruso

"Tutti i rifugiati che arrivano" in Italia "o accettano di fare un tampone ogni 48 ore o di vaccinarsi", ha detto oggi Mario Draghi, al question time alla Camera. E anche Roma ha iniziato a organizzarsi, per fare fronte all'emergenza. Sono attivi nella capitale due poli vaccinali per immunizzare i profughi ucraini che scappano dalle bombe di Putin.  

 

È attivo da questa mattina l'hub "Acea" di Ostiense che, insieme a quello della Stazione Termini, è dedicato ai profughi ucraini. "In questo centro effettueremo sei attività – ci spiega il dottor Paolo Parente, coordinatore accoglienza Ucraina dell'Asl1 di Roma – il rilascio del codice Stp (Straniero Temporaneamente Presente) che permette ai rifugiati ucraini di avere accesso alle tante prestazioni offerte dal nostro servizio sanitario nazionale. Inoltre, effettueremo tamponi per verificare la presenza di positività e lo screening tubercolare oltre alle vaccinazioni covid pediatriche". "Non ci sono più rischi che in altri contesti dove c'è un importante numerodi persone", dice il dottor Parente.

 

Intanto, all'Hub vaccinale della Stazione Termini, che lo scorso 2 marzo è stato il primo hub ad aprire le sue porte ai cittadini ucraini, la coda in attesa di assistenza aumenta giorno dopo giorno. 

 

"Siamo passati da 20 persone il primo giorno fino ad arrivare alle 250 persone al giorno, toccando una platea di mille persone" - ci dice il dottor Giancarlo Santone, direttore del Centro Salute migranti forzati, che in questo momento di tensione mondiale, si occupa del polo sanitario dell hub vaccinale di Termini. "Su circa 1200 persone, 300 sono state vaccinate e abbiamo trovato 10 positivi in totale, quindi 1 su 100. Quelli che arrivano qui sono già vaccinati con una o due dose, pochissimi con il booster". Sotto un sole primaverile i profughi ucraini aspettano il loro turno. Molti sono stanchi, stremati da giorni di viaggio. Ci sono tanti bambini che giocano e si rincorrono. Una bambina stringe forte il suo orsacchiotto, è scappato insieme a lei. Veronica ha 23 anni viene da Lepoli e insieme alla sorella aspetta il proprio turno per ricevere il codice Stp. Accetta di parlare con noi. " Sono partita domenica e sono arrivata a Roma Martedì. Un viaggio infinito, ma per fortuna mi ha portata lontana dall'inferno. Ho lasciato nel mio Paese mia nonna, 72 anni. lei si è rifiutata di partire, e come tanti anziani vuole restare lì, nella sua terra" ci racconta. 

 

"Ad oggi sono stati rilasciati oltre 1200 codici Stp - fa sapere l'assessore alla Sanità D'Amato che aggiunge "al momento non ci vengono segnalate criticità per quanto riguarda la campagna vaccinale dei profughi e poiché l’Ucraina, inserita dall’OMS tra i paesi ad elevata endemia di tubercolosi (TBC), è stato istituito presso l’Istituto Spallanzani un ambulatorio dedicato alla sorveglianza per la tubercolosi dei migranti e verrà somministrato un apposito questionario di screening con l’obiettivo di ridurre il ritardo diagnostico nella popolazione rifugiata, di prevenire l’acquisizione di farmacoresistenza e di ridurre la trasmissione”, conclude D'Amato. 

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