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Botti di capodanno: ecco cosa non si può fare nelle grandi città italiane

Le misure introdotte dai sindaci di Milano, Roma e Napoli in occasione dell'ultima notte dell'anno. 

Con l'arrivo della notte di San Silvestro tornano puntuali le ordinanze dei sindaci che in molte città italiane vietano l'utilizzo di fuochi artificiali e botti artigianali per festeggiare il nuovo anno. Una pratica molto diffusa da Nord a Sud ma che negli ultimi anni è stata criticata e ostacolata a causa dei danni che i botti provocano alla salute di animali e persone, oltre agli inquinanti che immettono nell'ambiente.

Milano: botti vietati fino al 31 marzo

Nel capoluogo lombardo il divieto di giochi pirotecnici, petardi e botti è già attivo dall'1 ottobre e durerà fino al 31 marzo. Una misura adottata dalla giunta municipale per migliorare la qualità dell'aria: secondo i dati dell'Inemar (Inventario emissioni aria) redatto da Arpa, i fuochi d'artificio sarebbero responsabili del 6 per cento del pm10 presente in città durante l'intero anno.

Roma: proibiti i botti, multa di 500 euro ai trasgressori

Il sindaco Gualtieri ha firmato l'ordinanza che vieta i botti di capodanno su tutto il territorio della Capitale dal 31 dicembre al 6 gennaio. Il provvedimento proibisce l'utilizzo di materiale esplodente, petardi, razzi e fuochi artificiali. Sono invece esclusi i materiali rientranti nella categoria F1 della normativa quali fontane, bengala, bottigliette a strappo lancia coriandoli, fontane per torte, bacchette scintillanti, trottole, girandole e simili. Per i trasgressori sono previste multe fino a 500 euro.

Napoli: nessun divieto in città

Nel capoluogo campano il neo sindaco Gaetano Manfredi non ha posto alcuna restrizione riguardo l'utilizzo di botti di capodanno. Sono rimasti dunque inascoltati gli appelli lanciati nei giorni scorsi dall'Arpac, agenzia ambientale della Campania, che denunciava l'impressionante picco di polveri sottili nell'aria provocato dallo scoppio dei fuochi artificiali.

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