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Franco Ziliani con il Franciacorta ha inventato un metodo vincente per il vino

Luciana Rota

L'addio all'enologo che ha trasformato il suo sogno di creare un Metodo Classico italiano d'eccellenza in uno dei migliori vini al mondo

Il metodo Franciacorta si potrebbe chiamare metodo Ziliani o Berlucchi, poco cambia. Sono sempre bollicine, spumante italiano. Sono un simbolo di italianità e di successo. Rappresentano un metodo vincente ed economico del vino. Che mette gioia. Anche quando, come in questi tristi giorni, si perde un padre fondatore - di Franciacorta - come Franco Ziliani.

Aveva 90 anni Franco Ziliani, genio e padre di una terra che gira attorno al lago d’Iseo, che non era stata concepita per produrre spumante di qualità, ma lui l’ha plasmata così. Da zero. Con grande tenacia e orgoglio. Franco Ziliani, enologo, ha trasformato un sogno in un patrimonio e il suo metodo ha festeggiato - con l’azienda di Borgonato (Brescia) - i 60 anni dalla fondazione del gruppo Guido Berlucchi con uno dei più bei riconoscimenti internazionali “che contano”, giunto quasi come un ultimo regalo a fine novembre, quando la celebre classifica Top di Wine Spectator ha inserito il Guido Berlucchi ’61 Franciacorta NV Brut Rosé tra i 100 miglior vini del mondo. Unico Metodo Classico italiano in questa prestigiosa selezione.

Il figlio Arturo, Ceo del Gruppo Guido Berlucchi, che con i fratelli Cristina e Paolo Ziliani piange in questi giorni la scomparsa del padre Franco, in questa ultima bella occasione disse: “Siamo felici e orgogliosi di rappresentare, quest’anno, sessantesimo dell’Azienda, il lavoro di una grande squadra su un intero territorio e di potere dedicare a nostro padre questo ambitissimo riconoscimento, che ci proietta in una dimensione internazionale, proprio nell’anno dei suoi 90 compleanni!”.

 

I novanta Franco Ziliani lì festeggiò il 21 giugno scorso. Raccontando nuovamente a tutti la sua storia che era quella di un giovane enologo chiamato alla corte del conte Guido Berlucchi per migliorare il Pinot del Castello. In tutta risposta Ziliani creò bolla dopo bolla “uno spumante alla maniera dei francesi”. Ossessionato dalla sua idea di Champagne da ottenere in una Terra da inventare, un sogno non solo per la sua famiglia ma per tutte quelle della Franciacorta. E gli andarono dietro.

Qualcuno ci ha detto che quel Brut Rosé mondiale – che ora è anche simbolo internazionale di una delle più importanti denominazioni spumantistiche italiane, Franciacorta Docg – fosse il prediletto se non uno dei preferiti “figli” con le bollicine di Franco Ziliani. Una cosa è certa, quest’uomo ha saputo trasmettere il “grande sogno” Italiano dandogli un nome e un cognome – Francia Corta – uno spazio infinito di certezze racchiuso in buon spumante italiano.

 

La Docg Franciacorta (dal 1967) è riservata a uno spumante prodotto secondo il metodo classico (come lo champagne) e utilizza uve da Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. Un rigido disciplinare di produzione (molte volte modificato per avere il massimo della qualità), è stata la strada vincente di Ziliani. È arrivato dove voleva. Oggi questa denominazione contribuisce in Italia e all'estero, a casa o al ristorante, al successo strepitoso delle bollicine tricolori che con quasi 2 miliardi di brindisi attesi fra Natale e Capodanno 2021, rappresentano un valore produttivo di 236 milioni di euro. Così stima l'Osservatorio dell’ Unione italiana vini, Ismea, nel consueto focus sui consumi degli sparkling italiani, mai così elevati come quest'anno.

Sognare è lecito, vincere è solo per i campioni veri come Franco Ziliani, fondatore di Franciacorta, nato a Travagliato in provincia di Brescia. Capace di conquistare un paradiso di bollicine italiane.

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