Il corona party è l'ultima follia No vax. Contagiarsi per ottenere il green pass

Succede a Bolzano, soprattutto tra i più giovani. Nella provincia autonoma i numeri di positivi e ricoverati sono in crescita. Pesa il basso tasso di immunizzazione e la vicinanza con l'Austria, dove da lunedì inizierà un lockdown generalizzato

Redazione

Fatta la legge trovato l'inganno. Le restrizioni introdotte in Austria e Germania per i non vaccinati, limitati in alcune attività dal cosiddetto modello 2G - si entra in alcuni locali pubblici solo se guariti o vaccinati dal Covid - hanno tagliato fuori i no vax dalla vita sociale. Così i più convinti oppositori al vaccino si sono inventati un altro stratagemma per ottenere il green pass: infettarsi in modo "naturale". Secondo il vice coordinatore dell'unità Covid di Bolzano, gli incontri con persone positive al Covid si sono moltiplicati anche in Alto Adige. "Ci sono giovani ragazzi, anche di età scolare, che si incontrano con positivi per cercare di acquisire l'infezione, non rendendosi conto che il virus è pericolosissimo anche nei bambini e nei giovani", dice all'Ansa Patrick Franzoni. "Ci sono conseguenze a lungo termine e anche i giovani possono finire in ospedale", sottolinea Franzoni: "Attualmente a Bolzano c'è un bambino ricoverato in pediatria". 

Nella provincia autonoma non preoccupano solo i contagi, che oggi sono 361, ma anche e soprattutto il numero di persone che finiscono in ospedale. I pazienti in terapia intensiva sono nove, vicinissimi alla soglia d'allarme che fissa a dieci i posti che possono essere occupati da pazienti Covid. Nei reparti ordinari ci sono 70 persone ricoverate su 75 posti letto dedicati. La campagna per la terza dose è partita ieri. 

La situazione è particolarmente a rischio per due motivi. Da una parte la vicinanza con l'Austria, dove l'incidenza dei contagi è altissima e da lunedì sarà superato anche il modello 2G con un lockdown generalizzato, dall'altra il basso tasso di immunizzazione della provincia, che secondo l'ultimo report Agenas (aggiornato al 15 novembre) è pari al 68 per cento, due punti percentuali sopra la media nazionale in Austria e nove punti percentuali in meno dalla media italiana. 

 

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