Il centro vaccinale alla Nuvola, Roma. Foto Ansa 

Zingaretti: "Abbiamo i dati di backup". Così sarà aggirato l'attacco hacker alla regione Lazio

Gianluca De Rosa

Intanto la Pisana aveva attivato una nuova piattaforma: è già ripartita la prenotazione dei vaccini

"GLI OPERATORI SONO RIUSCITI AD ACCEDERE AI DATI DI BACKUP". Scrive così, tutto in maiuscolo, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti sul suo profilo Facebook. E in effetti la notizia è una di quelle da gridare forte. La minaccia dell'attacco hacker che aveva messo ko l’intera rete informatica regionale del Lazio sembra così essere stata eliminata. O per lo meno bypassata, poiché gli operatori sono riusciti ad accedere ai dati dell'salvataggio, che risale a venerdì 30 luglio.

  

  

"Si è conclusa la verifica su un sistema di ultimissima generazione dove era stato effettuato il backup e protetto da hardware acquistato grazie agli ingenti investimenti sostenuti dalla Regione Lazio e da Laziocrea in questi anni per la sicurezza informatica", spiega il governatore nel suo post. "Al termine di tutte le verifiche tecniche possiamo annunciare che gli operatori sono riusciti ad accedere ai dati del backup (ultimo aggiornamento venerdì 30 luglio). Al momento stiamo verificando e analizzando la consistenza dei dati in modo da ripristinare nel più breve tempo possibile i servizi amministrativi e per i cittadini. Questo risultato, per cui sono state necessarie molte ore di lavoro, è un’ottima notizia perché potrebbe riconsegnarci libera l’intera banca dati della Regione ed è stato possibile sfruttando le caratteristiche tecniche di un hardware particolarmente sofisticato, che consente, tra le altre cose, di recuperare dati cancellati, installato nel 2019 all’interno del nuovo data center".

  

A salvare i dati della Regione sarebbe stato un software americano acquistato pochi anni fa proprio con lo scopo di tenere separati i backup dal resto dei sistemi informatici. Come spiegato dal governatore nel post su Facebook in questo momento è in corso una verifica su tutti i dati. Se fosse confermato il recupero dei backup di tutti o della maggior parte dei dati aggiornati al 30 di luglio si ridurrebbe, e di molto, il danno prodotto dall’attacco informatico di tre giorni fa. Il centro elaborazione dati rimane ancora criptato, senza una chiave di accesso potrebbe rimanerlo per sempre, un grande problema che rimane e che si aggiunge al rischio che senza pagamenti del riscatto quei dati possano essere venduti dagli hacker sul dark web.

   

Con il recupero dei backup dei dati però la Regione potrebbe almeno avere qualche speranza in più di tornare in tempi accettabili alla normalità realizzando un sistema informatico ex novo, senza però perdere un numero gigantesco di informazioni fondamentali: determine dirigenziali, variazioni urbanistiche, dati di bilancio, che potranno essere caricati all’interno del nuovo sistema.

 

E a poco più di 72 ore dall'attacco, qualcosa era già tornato a funzionare. Da alcune ore per i cittadini di Roma e delle altre province laziali  di nuovo possibile prenotare i vaccini anti-Covid. La regione ha attivato una nuova piattaforma in tempi record, sfruttando anche il fatto che i dati sulle vaccinazioni era tra i pochi ad avere una copia di back-up non colpita dal ransomware che è stato immesso all’interno del centro elaborazione dati regionali, criptando ogni genere di informazione. Chi vuole prenotarsi può adesso farla sulla piattaforma Prenotavaccino-covid.regione.lazio.it.

 

Molto soddisfatto l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: “È un segnale importante, ringrazio tutti i nostri operatori, compresa la parte informatica, che non si sono mai fermati. Nonostante le difficoltà derivanti dall’attacco hacker, oggi riparte la funzionalità del servizio che ha visto finora circa 8 milioni di prenotazioni tra prime e seconde dosi, e le conseguenti 7,1 milioni di registrazioni in anagrafe vaccinale regionale, dove sono state già registrate oltre 1.000 vaccinazioni della giornata odierna. La macchina vaccinale del Lazio riprende così a pieno regime verso il prossimo traguardo che consiste nell’80 per cento della popolazione vaccinata”.

   

Adesso la sfida è cercare entro la prossima settimana di far ripartire il centro unico di prenotazione per visite mediche ed esami diagnostici, per tornare, almeno sui servizi sanitari, a una parziale normalità.

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