Gli eventi inspiegabili di Stresa non sono la fine delle funivie

Umberto Minopoli

Come gli aerei: il tasso di probabilità di fatalità è imparagonabile ai mezzi ordinari di mobilità cui quotidianamente facciamo ricorso. Idee su un mistero

Sicurezza passiva. Ad esempio: un sistema frenante si mette in funzione automaticamente. Indipendentemente da qualsiasi intervento umano (sicurezza attiva). E attivato da eventi naturali (sollecitazioni fisiche e meccaniche anomale) e non da decisioni umane. Nè da fattori di natura elettrica, idraulica, ecc. Quella passiva è considerata la massima soglia di sicurezza. A Stresa non ha funzionato.

 

Questo è un chiaro mistero in quell’incidente: se l’automatismo dei freni (che sarebbero dovuti scattare al minimo strappo della fune traente) salta, la tecnologia ha un buco. O non era pienamente passiva. Poi viene la corda. Sembra impossibile che un cavo d’acciaio, progettato per resistere,  ai pesi e alle sollecitazioni di quella funivia, per otto anni, analizzato ogni anno con indagini magnetoscopiche (le più profonde e dettagliate possibili), possa “tranciarsi” all’improvviso. E’ la concomitanza di due “impossibilità” (freni saltati e cavo tranciato) che dà all’incidente di Stresa il carattere di assoluta anomalia e mistero. Se c’è responsabilità umana, ho l’impressione, stavolta sarà particolarmente difficile accertarlo. Spiegarlo con la mancata manutenzione non sembra possibile: la revisione dovuta da progetto c’era. Nei tempi programmati. Temo indagini molto difficili e controverse. Potremmo trovarci di fronte a “cause fisiche”, ma non spiegabili con “mancanze” o responsabilità umane. Del tipo: il collasso di un’aereo che cade. Senza un evento causale apparente. Rarissimo, quasi inverificabile, ma accaduto. A meno di svelare, nel caso di Stresa, comportamenti veramente dolosi e di natura criminale e terroristica. Che oggi appaiono inverosimili. In ambedue i casi – cause fisiche o evento doloso – per i cittadini utenti vale, per le funivie moderne, la legge del trasporto aereo: gli incidenti sono talmente rari (sul numero di mezzi in operatività, sul numero di ore di funzionamento e la sofisticazione tecnologica dei sistemi di sicurezza) che, paradossalmente, un aereo (ma anche una funivia) sono mezzi di trasporto tra i più sicuri. Con un tasso di probabilità di fatalità imparagonabili ai mezzi ordinari di mobilità cui facciamo ricorso.

 

E’ quasi come la statistica trombotica di AstraZeneca, ricordate? Potremmo mai, concludere, dalla tragedia di Stresa che le funivie moderne sono da evitare? E’ ovvio che no. Anche se sarà molto difficile spiegarlo ai familiari delle povere vittime di Stresa.

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