
Realtà marziane
Perseverance è il nostro nome
La prima foto da Marte dice che lì ci siamo noi e la scienza
Dal vaccino al sistema solare, dall’infinitamente piccolo e all’infinitamente grande. La missione sul Pianeta Rosso è la prova di quanto possiamo fare
E’ difficile fare un lavoro di gruppo quando si è onnipotenti”, dice l’onnisciente alieno Q mentre sale a bordo dell’Enterprise di Star Trek: The Netx Generation. Ora che tra gli umani, per causa di forza maggiore, l’onnipotenza non va più di moda e viceversa contano la condivisione e il senso collettivo di ogni impresa, anche le missioni spaziali non hanno più nomi di conquistatori aggressivi: Viking, Mariner. Si chiamano Perseverance, come il rover giunto giovedì notte su Marte; o Ingegnosità (Ingenuity) come il piccolo drone che per la prima volta volerà sulla sua superficie. Il rover precedente si chiamava Curiosity, confidando che il prossimo non la chiamino Resilience. Un atteggiamento nuovo, da Terzo millennio: siamo umani alla ricerca di noi stessi, ci muoviamo per sapere e per migliorarci.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"