“Siamo cambiati per sempre”, racconta il sindaco di Brescia Del Bono
“Ci servono misure più restrittive” per salvare le nostre città
-
Portare via i morti
-
Così l'epidemia sta decimando in silenzio le case di cura del nord Italia
-
Il centro e il sud si preparano a un aumento dei contagiati
-
Ok fidarsi degli esperti, ma dei governi?
-
Il presupposto delle libertà è la vita
-
I giovani, i vecchi e questa bruttissima bestia
-
Così è nata la “catastrofe” della Lombardia
Roma. Sono giorni durissimi, a Brescia, la città che, dopo Bergamo, ha raggiunto ieri il primato triste di prima provincia al mondo per casi di contagio, e conta circa cinquecento deceduti dal 29 febbraio a oggi. “E’ il nostro 11 settembre”, dice il sindaco Emilio Del Bono, rieletto nel 2018 alla testa di una coalizione di centrosinistra, ed è un 11 settembre anche interiore. Non si torna indietro dalla sensazione di ribaltamento e scardinamento di un mondo: affetti, abitudini, mentalità, e lo dice, il sindaco, mentre parla anche a chi non abita a Brescia (e ragiona come Brescia ragionava fino alla fine del mese scorso): “Non ti puoi rendere conto davvero finché non ti cade addosso questa realtà”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Marianna Rizzini
Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.