Joe Biden e Hillary Clinton (foto LaPresse)

In quest'estate senza amore si torna al passato con un'amicizia (presidenziale) a denti stretti

Paola Peduzzi
Tocca rifugiarsi negli antichi amori, inamovibili estate dopo estate da decenni, e cercare di capire che cosa sta succedendo tra Hillary Clinton e Joe Biden. Alla faccia della rottamazione, che ha attraversato l’estate del suo discontento, i due nonnini si stanno posizionando per la corsa del 2016, lei con andamento marziale, lui con il suo solito sorriso che lascia intendere senza dire.

    Un’estate così poco innamorata non si era mai vista, non uno straccio di storia d’amore cui appassionarsi, non un tradimento degno di nota (si soprassiede sui siti fatti per cornificare, in cui la gente si registra usando i nomi dei presidenti americani, e finisce per utilizzare più spesso quello del presidente sbagliato), non una scintilla che faccia sperare in un autunno migliore. Sono partita che c’era il Labour inglese in tormento assoluto e torno con un video d’archivio del prossimo leader del partito inglese – forse, non è ancora detto, qui si continua a credere che Jeremy Corbyn sia una bolla estiva, e che quando il mio dirimpettaio di rubrica tornerà dai suoi giri nordici con la valigia di cartone e la stagione sarà definitivamente chiusa, anche la bolla esploderà – che si dispera perché Bin Laden è stato ucciso. Sono partita ripetendo a chi è costretto a lavorare con me che mai, dico mai, avrei trattato Donald Trump come una questione seria, e ora sono costretta a saltare intere sezioni di giornali internazionali prestigiosissimi che sparano il macho cotonato in copertina e sostengono che sta dettando l’agenda ai conservatori americani (i quali paiono senza punti di riferimento, forse andranno tracciati pure loro come pacchi della FedEx).

     

    Tocca rifugiarsi negli antichi amori, inamovibili estate dopo estate da decenni, e cercare di capire che cosa sta succedendo tra Hillary Clinton e Joe Biden. Alla faccia della rottamazione, che ha attraversato l’estate del suo discontento, i due nonnini si stanno posizionando per la corsa del 2016, lei con andamento marziale, lui con il suo solito sorriso che lascia intendere senza dire. Un adagio che circola tra i commentatori politici sostiene che la gara non inizia finché non viene mandato in onda il primo spot elettorale, ma forse si tratta di una battuta old style, perché lo scontro pare già cruento, soprattutto per quel che riguarda Joe. Che rapporto c’è con Hillary? Nel primo mandato obamiano, i due erano sempre insieme, complici, si vedevano una volta alla settimana presumibilmente per parlare male del giovinetto alla Casa Bianca, regalandosi vitalità politica a vicenda. Poi quando è sembrato che Obama potesse addirittura sostituire Biden alla vicepresidenza con Hillary, nel 2012, l’amicizia è tornata sul registro pre 2008: formale e fredda. Come ha scritto Politico, prima che arrivasse il senatore dell’Illinois a sconvolgere i piani dei democratici, Biden non era nemmeno nel radar dei Clinton: in “Living History” di Hillary, l’attuale vicepresidente non è mai citato.

     

    Nel secondo memoir della signora, “Hard Choices”, Biden c’è, ma compare in un cameo “da supplicante comico”, mentre si inginocchia davanti a Hillary baciandole la mano quando lei finalmente si decide, alla conferenza di partito a Denver nel 2008, a riconoscere a Obama tutte le sue qualità. Ma come spesso accade quando si tratta di Hillary, è il rapporto con Bill che più conta per capire che cosa intende fare Biden nel 2016. I due non si sono mai amati, Bill Clinton ignorava Biden, il quale parlava di lui con rispetto ma lasciando trasparire quel che pensava e cioè che l’ex presidente era, al fondo, un emerito furbacchione. Difficile dire quanto ciò che accadde due decadi fa possa fare la differenza oggi, ma a furia di riproporre minestre riscaldate si perderà l’emozione: alle dinastie si può concedere tutto, ma non il lusso del colpo di fulmine.

    • Paola Peduzzi
    • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi