Se Osborne ha imparato come si fa un sorriso è perché Thea urla, impreca e fa piangere tutti

Paola Peduzzi

    Lei l’ha preso in un angolo e gli ha detto: così non ti amerà mai nessuno, vedi di darti una regolata, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Lui ha visto gli occhi azzurro-diavolo e ha deciso di ascoltarla. Così Thea Rogers ha trasformato George Osborne, rendendolo “il più potente cancelliere dello Scacchiere britannico del Dopoguerra”, come hanno scritto ammirati (e pure un po’ spaventati) i commentatori inglesi dopo la presentazione del Budget dell’estate la settimana scorsa. Thea gli ha cambiato i connotati, dicono ridendo nel team Osborne, ed è vero che da quando è arrivata lei, nel 2012, cioè nel momento più terribile della carriera, il cancelliere, almeno, ha imparato a sorridere. Non ha più quel ghigno che gli compariva sul volto qualsiasi cosa dicesse, che fosse una battuta o un annuncio decisivo per il futuro del Regno Unito – non proprio il massimo per uno che è già di suo considerato cinico e sadico, con la mania di tagliare tutto quel che incontra, il welfare soprattutto. Ora il ghigno c’è, ma è controllato, Osborne ha imparato a modularlo. Ha anche cambiato il taglio dei capelli, il cancelliere, ed è stata sempre Thea a suggerirlo: a un occhio inesperto sembra che non sia cambiato granché, ma ora il taglio è da “Cesare”, come ha scritto il Sunday Times (che sottolinea altri vezzi da Cesare, anche se al giornale conservatore l’innalzamento del salario minimo, il “rabbit” tirato fuori a sorpresa durante il Budget, non è andato affatto giù), e non è più, o forse non soltanto, da ragazzo di buona famiglia noncurante del popolo. Infine è arrivata la dieta, l’austerità inizia con l’esempio: non puoi imporre sacrifici agli altri e presentarti pasciuto in pubblico, deve vedersi la tua sofferenza.

     

    Thea Rogers ha trent’anni, è stata una producer della Bbc, ha lavorato con Nick Robinson, che è stato a lungo il capo della politica dell’emittente televisiva e ora è passato al programma “Today”: Robinson è uno dei giornalisti più detestati dai Tory. Thea non è una conservatrice – quando il suo capo le ha chiesto cosa pensasse del salario minimo aumentato ha detto: “Go for it” – ma è cattivissima: la chiamano semplicemente “pitbull”. Tempo fa il Daily Mail le ha dedicato un ritratto non proprio carino: Thea parla come Malcolm Tucker di “The thick of it”, cioè con una parolaccia ogni due minuti e con la tendenza a mandare tutti a quel paese. Thea si arrabbia moltissimo quando gli altri non fanno quel che lei ha chiesto, “e lascia tutti in lacrime”. Thea è aggressiva “e umilia le persone pubblicamente”. Thea urla se c’è qualcosa che non va, non è ancora arrivata a tirare dietro posaceneri come faceva quell’altro diavolo, Rebekah Brooks del gruppo Murdoch, ma forse è solo perché nessuno ha ancora avuto il coraggio di raccontarlo.

     

    Quando c’è in giro Osborne, Thea non fa così, ovviamente: non è data donna-capo sincera in questo mondo. Ma Osborne sa com’è Thea, l’ha scelta per questo, perché lei sa mandarlo a costruire muri di sassi, una botta di vita popolare da photo opportunity perfetta. Quando poi il muretto cade, perché figurati se lui sa come si mette un sasso via l’altro, lei urla, e lui può permettersi di sfoggiare il suo nuovo, popolarissimo sorriso.

    • Paola Peduzzi
    • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi