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Contro mastro ciliegia

Trentenni a testa in giù

Maurizio Crippa

L'assurdo gesto del presidente del Museo di Ostuni, esponente di "una generazione iperformata e iperqualificata" che posta una foto di Meloni a testa in giù. Ma almeno s'è scusato. Invece il coetaneo Ghali, dopo le parole a Sanremo, no

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Luca Dell’Atti, presidente del Museo delle civiltà preclassiche della Murgia meridionale di Ostuni, sul sito della sua lista civica (Consiglio comunale) si presentava così: “Sono Luca, ho 31 anni, e sono nato e cresciuto in questa terra. Oggi sono ricercatore in diritto costituzionale all’Università di Bari. Lì mi sono laureato, ho fatto il dottorato, un postdoc, ora ho un contratto precario. Rappresento una generazione iperformata, iperqualificata ma pagata poco e male, spesso sfruttata”. Accidenti, le generazioni performate e iperqualificate. Chissà le altre. Non si coglie benissimo l’attinenza tra cotanta biografia e il monumentale incarico, eppure sta lì, al Museo delle civiltà eccetera, da ben tre mesi. Si sa però che ha avuto la folgorante idea, diremmo titoista, di postare una fotografia di Giorgia Meloni a testa in giù. Dovrebbe significare una critica contro il Giorno del Ricordo, se decrittiamo in modo corretto il segno troglodita. Perbacco. Poi, almeno, si è scusato con la premier per “l’immagine di pessimo gusto”. E si è giustificato: “La leggerezza del mio gesto mediatico non ha nulla a che fare con la mia personalità, tutt’altro che violenta”. Del resto, nemmeno Ghali aveva nulla a che fare con Sanremo. E non s’è manco scusato.

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