Contro Mastro Ciliegia
Un tocco di Glenda Jackson
E' stata l'icona perfetta degli anni 70 inglesi e di una cambiamento radicale nel raccontare le donne, degli uomini, dell'amore, del sesso, della libertà. Poi lasciò tutto per fare la deputata del Labour
Quando alla fine di Un tocco di classe George Segal in un secondo di malinconia, o in due già di svagato chissenefrega, la guarda andarsene giù sotto casa, in cerca di un taxi, Glenda Jackson era già tutto quello che la sua generazione, e noi ancora pischelli che quei film avremmo visto dopo, doveva sapere sulle donne. Sull’amore, il sesso, la libertà e tutto quello che sarebbe accaduto. Aveva 37 anni e l’Oscar che vinse era già il suo secondo, tre anni prima era stato per per Donne in amore di Ken Russell, altro trattato generale in materia. E altre due candidature in quegli anni, a dimostrazione che quella sua certa idea dell’Inghilterra molto free e ra il riferimento, in quegli anni di rivoluzione mondiale (ricordarsi, invece di stare a parlare sempre della misoginia del Cav.). E poi infinito teatro, Old Vic e non solo, l’ironia e la durezza del suo viso per nulla canonico, per molti magnetico. Poi a un certo punto piantò lì, perché la via è una e non la si può consegnare a una sola passione. La politica, l’altra. Chiuse la carriera per il suo Labour. Nel 1992 è ai Comuni, e per più legislature: ministra ombra dei Trasporti, altro che la cultura. Fino al 2015, per motivi d’età. L’età in cui è tornata ancora, qualche volta, trionfalmente in scena. E’ morta ieri, nella sua casa di Londra.
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