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Contro mastro ciliegia

Il vile scandalo contro Fioravanti

Maurizio Crippa

L'ex terrorista dei Nar ha scontato la sua pena, è un uomo libero e scrive da anni sul Riformista attraverso l'associazione Nessuno tocchi Caino. La canea forcaiolista perché ora ha firmato un articolo per l'Unità è uno squallido pretesto ideologico e un insulto allo Stato di diritto

Quelli che “il carcere deve essere rieducativo” perché l’hanno sentito dire da qualche parte; quelli che bisogna togliere il 41-bis a Cospito, perché sennò siete fascisti. Gli stessi che, quando a scrivere su un giornale è un ex detenuto per terrorismo che ha scontato la sua pena, tirano invece fuori tutto il loro forcaiolismo attivo. Perché l’ex resta nemico, se non è della tua sponda, e il giornale che non è loro va però agitato come una bandiera. Valerio Fioravanti, ex Nar condannato per la strage di Bologna, dal 2009 è libero e la sua pena è definitivamente estinta. Si chiama Stato di diritto. Ha scritto per anni sul Riformista, attraverso Nessuno tocchi Caino. Ora è scoppiata una squallida bufera per il fatto che Fioravanti ha scritto un articolo sulla nuova Unità di Sansonetti. Prima, non si erano accorti. Paolo Bolognesi dell’associazione vittime di Bologna si è avventurato: “Innanzitutto è una vergogna che scriva su un giornale”. Perché, chi lo vieta? E ancora: “E’ una vergogna che scriva su un giornale che si chiama l’Unità”. Perché? Un giornale che il suo partito ha lasciato morire almeno un paio di volte, ora è ridiventato di proprietà? Dice Sergio D’Elia, “il ritorno alla vita non violenta è una vittoria della comunità, dello stato”. Ma per costoro, vale solo il fine pena mai.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"