fotoAnsa

Contro mastro ciliegia

Meglio il ponte che il ministro Sangiuliano

Maurizio Crippa

Il comico proclama del ministro della Cultura ai direttori dei musei. Ma il loro lavoro non è stare in biglietteria. E il lunedi molti musei nazionali sono chiusi per turno. Davvero il ministro non lo sa? Invece il 25 aprile erano tutti aperti. E lo saranno anche a Ferragosto. Persino se i direttori andranno ala grigliata di Sangiuliano

Ogni 25 aprile ha il suo contorno di ridicolaggini, e non solo il non-partigiano gionni con foularino al collo che non stringe la mano a Sgarbi sognando di essere in via Rasella. Ma il viceministro Sgarbi avrebbe occupato meglio il suo tempo se avesse provato a impedire al suo capo, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, di cedere alla funesta pulsione che lo piglia nei dì di festa: il Proclama, sognando di aver un balcone. “Gentili direttori, ho riscontrato come molti di voi, tranne qualche lodevole eccezione, fossero in ferie lunedì 24 aprile, giornata di ponte verso la Festa della Liberazione”. “Vi faccio osservare che la peculiarità del nostro ministero (…) proprio in occasione di queste festività, suggerirebbe una puntuale presenza”. Forse immagina, il ministro, che il lavoro dei direttori dei musei nazionali (quelli importanti) sia stare in biglietteria, accendere le luci, controllare i bagni. Invece ad aprire i musei ci pensa il personale (assumerlo, magari). E il lunedì, ma davvero non lo sa?, molti musei nazionali sono chiusi di default. Il 25 aprile, invece, erano tutti aperti. Un proclama più comico che assurdo, insomma. Come l’idea di convocarli tutti, i “gentili direttori”, a pranzo a Ferragosto. Quando i musei saranno aperti per ferie. Le nostre.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"