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Contro mastro ciliegia

E la foto sul treno della sinistra?

Maurizio Crippa

Lo smacco del mancato invito a cena di Meloni, la nostalgia per la foto di Draghi con Macron e Scholz. Tutto giusto. Ma provate a immaginare come sarebbe stata, se ci sarebbe stata, la foto con un premier di sinistra

L’altra notte era la notte cupa di umiliazione di Giorgia Meloni che vola solitaria a Bruxelles, mentre a Parigi Macron, Zelensky e Scholz si mettono a tavola. Ieri era invece il giorno dei musi tristi, un po’ troppo per non sembrare finti, a lamentare lo smacco per l’Italia, così evidente da non avere nemmeno bisogno della scortesia. Ed è stato il giorno dell’espediente retorico bell’e pronto: “Se il governo perde il treno”. Il confronto con la foto di Draghi in treno con Macron e Scholz. Un “arretramento dell’Italia sullo scenario internazionale”.

 

Non fa una grinza, ma sarebbe più realistico notare che non è solo colpa di Meloni, e che un altro premier non sarebbe stato comunque come Draghi. Bisognerebbe provare a immaginare con che elmetto ci sarebbe andato, e con quale credibilità di fedele alleato europeo, senza titubanze, un diverso presidente del Consiglio, espressione della sinistra. Cioè il capo di una coalizione che s’era voluta imbarcare con i “no armi a Zelensky” 5 stelle, con le strizzate d’occhio a Putin, in dialogo coi dialoganti avveniristi che chiedono la fine della guerra, ma non quella dell’invasione. E con il suo stesso partito che la pensa per un terzo come Elly Schlein. Provate a pensarla, la famosa foto sul treno, se mai l’avrebbero scattata con Enrico Letta. O con Bonaccini. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"