(foto Ansa)

contro mastro ciliegia

C'è un preside a Bari?

Maurizio Crippa

La  vicenda del prof aggredito nel capoluogo pugliese merita una chiosa, in tema di garantismo e di responsabilità istituzionale che spetta alla dirigente scolastica: accreditare alla stampa come presunto colpevole il prof, senza riscontri, è incivile. Ma dire "poteva succedere in qualsiasi quartiere" lascia basiti

Sul caso del professore dell’istituto Majorana di Bari aggredito da figuri estranei alla scuola per una nota comminata a una studentessa ha scritto bene ieri Gramellini e non serve che mi aggiunga ad adiuvandum. Ma c’è un aspetto grave che non va taciuto e che non pare proprio “consono”, come direbbe lei. Cioè la dirigente scolastica Paola Petruzzelli. Premessa: può darsi il prof abbia le sue colpe, ma finché questo non è stabilito (dalla famosa indagine che Petruzzelli evoca) è innocente. E non va dato in pasto alla stampa come sicuro colpevole, avendo “ascoltato diverse alunne” e prendendo per buona solo la loro versione.

E’ scorretto, e serve solo a mettersi cinicamente al riparo della parte politicamente corretta. Anche tralasciando un latente razzismo (“arriva dalla provincia di Brescia”), il resto è peggio. Commentare un episodio di aggressione dicendo: “Che mi risulti il professore è stato strattonato. I ragazzi che lo hanno aggredito sono stati fermati all’ingresso ma loro hanno spinto chi sorvegliava”, per concludere: “Poteva succedere un po’ ovunque, in qualsiasi quartiere” lascia basiti. Peccato che quella non sia “un quartiere”, ma una scuola, e lei un pubblico ufficiale.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"