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contro mastro ciliegia

L'asta tosta del villino

Maurizio Crippa

Il famoso incazzoso rettore per stranieri può dormire sereno ancora un po'. Nessun matto, manco il re del Brunei, ha messo sul piatto 353 milioni per comprarsi il Il Casino di Villa Boncompagni Ludovisi. E non si capisce perché poi dovrebbe compralo Franceschini: è già italiano

L’incazzoso critico per stranieri di Siena potrà dormire ancora un po’ di notti tranquille, sentendosi ancora un tetto, e quale tetto, sulla testa. La prima sessione per la vendita del Casino Boncompagni Ludovisi di Roma è andata deserta. Nessuno, nemmeno Bill Gates, nemmeno il re del Brunei si è rivelato tanto pazzo da mettere sul piatto 353 milioni per comprasi l’ameno cottage, dove oggi vive una simpatica signora texana vedova del duca Nicolò, che è stata valutata 471 milioni. Così, almeno fino al 7 aprile, il Casino resterà al suo posto. Anzi, resterà lì anche poi, seppure cambiasse padrone. E ugualmente visitabile dal pubblico, invero pochino, che volesse deliziarsi del celeberrimo unico affresco del Caravaggio. Tutto come doveva andare, tanto che non si capisce perché mai abbiano organizzato una petizione online per chiedere al  ministro della Cultura di “utilizzare i fondi del Pnrr” per comprare la villa: vi sembra logico, spendere i soldi del rilancio della cultura per una cosa che c’è già? Né si capisce perché Franceschini debba chiedere pareri, e stare ad aspettare, se l’asta andasse deserta, di poter fare una sua offerta, un po’ al ribasso, coi soldi nostri. Per far dormire bene i critici ansiosi? 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"