contro mastro ciliegia

La palma di Calais

Maurizio Crippa

La linea della palma è salita anche in Europa e si è fermata al Pas de Calais, da cui i migranti partono per raggiungere il Regno Unito. Se la Manica diventa come il canale di Sicilia

"Gli scienziati dicono che la linea della palma, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, viene su, verso il nord, di cinquecento metri, mi pare, ogni anno… La linea della palma…”. Abbiamo passato sessant’anni esatti a riflettere, e non capire, su questa intuizione di Sciascia, dura come cristallo di roccia. E non ci siamo accorti, in anni più recenti, che la linea della palma ha di molto superato le nostre pur nordiche latitudini. La linea in cui l’Africa prova a scavalcare sé stessa, verso una salvezza fredda e umida, ora è al parallelo della Manica, al Pas de Calais.

Eravamo distratti, mentre il canale freddo sostituiva il Canale di Sicilia. Macron ha detto che “la Francia non lascerà che la Manica diventi un cimitero”, dopo l’ultimo naufragio, 27 migranti morti nel tentativo di raggiungere la Gran Bretagna. Eravamo distratti, la propaganda di Putin ci aveva incollato a un’altra tragedia, a un’altra linea della palma salita a nord-est. Ma i tentativi disperati di passare la Manica sono così frequenti, come le partenze verso Lampedusa, che la scorsa settimana il Decathlon di Calais aveva sospeso la vendita delle canoe: le compravano tutte i clandestini, sognando di poter attraversare quel mare malmostoso sopra quei gusci di noce. Qualcuno criticò pure. Lo sport delle parole vuote, mentre la linea della palma ci ha già sorpassati. 

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"